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Caso Martina Rossi: Cassazione, ‘morì per sfuggire a stupro, unica verità processuale’

Di Redazione |

Roma, 29 ott. “L’unica verità processuale che risulta trovare conferma nella valutazione dei molteplici indizi esaminati risulta essere quello del tentativo di violenza sessuale”. È quanto scrivono i giudici della Quarta sezione penale della Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 7 ottobre hanno confermato le due condanne a 3 anni per Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, i due aretini condannati per tentata violenza sessuale di gruppo in relazione alla morte di Martina Rossi, la studentessa ventenne genovese deceduta il 3 agosto 2011 precipitando dalla terrazza dell’hotel ‘Santa Ana’ a Palma di Maiorca.

“I giudici del rinvio hanno ritenuto certa la compresenza di Albertoni e Vanneschi all’interno della stanza 609 quando Martina precipitò dal balcone – sottolineano gli ‘ermellini – così come si sono illustrati i motivi di ordine logico in base ai quali è stato escluso che Vanneschi stesse dormendo, ed è stata ravvisata la natura sessuale dell’aggressione ai danni di Martina”. “Il fatto che anche Vanneschi fosse coinvolto nel tentativo di violenza sessuale con un ruolo quanto meno agevolativo è stato chiarito dalla Corte fiorentina attraverso un ampio ragionamento, che parte da elementi deduttivi riferiti ai momenti in cui Martina si trovava nella stanza 609, alla presenza di entrambi” gli imputati “e fino al momento della sua caduta dal balcone di quella stanza” si legge nelle motivazioni.

“Del pari si è avuto modo di ricordare in che modo sia Albertoni che Vanneschi cercassero, fin dalla prima fase delle indagini, di inquinare il quadro probatorio, concordando con gli altri due occupanti della stanza 609 una versione di comodo” sottolineano i giudici della Cassazione. “Martina, dopo essere salita nella stanza 609 con un paio di pantaloncini corti, precipitò dal sesto piano senza i pantaloncini ma solo con le mutandine – proseguono i supremi giudici – Le compagne di stanza di Martina riferiscono entrambe che la ragazza salì verso la stanza 609 indossando un paio di pantaloncini corti e una maglietta, mentre quando precipitò dal sesto piano non indossava più i pantaloncini e aveva indosso solo gli slip, oltre una maglietta”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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