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Clima: Draghi, ‘tra 2030 e 2050 rischio 250mila vittime, agire ora

Di Redazione |

Roma, 24 set. Oltre al Covid, l’emergenza che “abbiamo posto al centro della nostra agenda di Presidenza del G20 riguarda i cambiamenti climatici. L’ultimo rapporto IPCC delle Nazioni Unite ha mostrato come, in assenza di riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di gas serra, non riusciremo a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Il numero di disastri naturali legati al clima è quintuplicato dagli anni Sessanta. Gli eventi meteorologici estremi sono destinati a intensificarsi nei prossimi decenni. Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che i cambiamenti climatici causano già oggi 150.000 morti all’anno, che potrebbero diventare 250.000 tra il 2030 e il 2050. Dobbiamo agire ora, per tutelare il pianeta, la nostra economia e le generazioni future”. Così il premier Mario Draghi, intervenendo al dibattito generale della 76esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

“In qualità di Presidenza del G20 – ha proseguito – e partner del Regno Unito nella COP26, l’Italia intende raggiungere obiettivi ambiziosi sui tre pilastri dell’Accordo di Parigi: mitigazione, adattamento e finanza. Dobbiamo ridurre il più possibile, nel prossimo decennio, la CO2 prodotta da combustibili fossili e gli altri gas clima-alteranti, incluso il metano. E dobbiamo lavorare per adattare le nostre infrastrutture agli shock sempre più frequenti e violenti dei cambiamenti climatici”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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