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Contro meningite e malattie invasive da meningococco la vaccinazione è l’unica arma preventiva efficace

Di Redazione |

(Genova, 30/06/22) – Liguria: più di 5 lattanti su 6 sono vaccinati per meningococco B e C, ma solo 1 su 3 viene vaccinato per meningococco ACWY o quadrivalente; il vaccino antimeningococco quadrivalente è garantito solo per gli adolescenti

Secondo i numeri del Ministero della salute, in Regione Liguria la copertura vaccinale a 24 mesi per meningococco C è dell’86%, dell’87% per meningococco B e dell’11,5% per il meningococco ACWY, mentre sale per la fascia 36 mesi, con 88% per il meningococco C e B e 32% per il meningococco ACWY.

Filippo Ansaldi, Direttore Generale A.Li.Sa di Regione Liguria e Professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze della Salute Università di Genova, ha aperto i lavori spiegando che “Regione Liguria ha da tempo attivato misure organizzative per l’implementazione della vaccinazione antimeningococcica nell’adolescente. A fronte di questo va detto che le coperture vaccinali in questa fascia di età risultano ancora subottimali, anche e soprattutto a seguito dell’impatto che l’emergenza Covid-19 ha avuto sulle attività di vaccinazione. Il recupero di eventuali lacune immunitarie negli adolescenti e nei giovani adulti, che svolgono un ruolo centrale nell’acquisizione e trasmissione del meningococco in relazione alle loro abitudini sociali, è pertanto destinata a diventare una delle priorità della nostra regione in questo ambito, anche avvalendosi delle strategie proposte dalla Commissione regionale vaccini”.

Camilla Sticchi del Coordinamento Regionale alle Attività di Prevenzione e di Epidemiologia A.Li.Sa Regione Liguria, ha descritto Neisseria meningitidis come uno tra gli agenti responsabili di meningite e forme batteriche invasive. “Neisseria meningitidis è il più temuto, sebbene non il più frequente. Tra i diversi sierogruppi esistenti, il C e il B sono i più frequenti responsabili di malattia nell’uomo in Europa e in Italia, sebbene si osservi un certo aumento di infezioni sostenute dal sierogruppo Y. La vaccinazione rappresenta lo strumento più efficace per contrastare la meningite batterica e le sue possibili conseguenze ed il Piano nazionale prevenzione vaccinale ha reso disponibile un ampio calendario di offerta gratuita e attiva per le varie fasce di età già a partire dal primo anno di vita con la vaccinazione contro il meningococco B, la vaccinazione contro il meningococco C nel secondo anno di vita ed il vaccino anti-meningococcico quadrivalente ACWY nell’adolescente”.

Ha ribadito il valore strategico della vaccinazione antimeningococcica Donatella Panatto, Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze della salute, DISSAL Università di Genova. “Poiché il meningococco si trasmette per via aerea l’unica arma preventiva efficace è la vaccinazione. Sono disponibili vaccini sicuri ed efficaci per tutti i sierogruppi patogeni: vaccini coniugati quadrivalenti (MenACWY) e vaccini contro meningococco B (MenB). Al fine di ottenere il massimo beneficio occorre adottare le migliori strategie vaccinali”.

Le valutazioni di Health Technology Assessment (HTA) si configurano come il miglior supporto ai processi decisionali fornendo una valutazione sintetica di tutte le informazioni necessarie per effettuare la scelta migliore. “Sono stati pubblicati due report HTA – ha ricordato la professoressa Donatella Panatto -. Il primo ha valutato la possibilità di estendere l’offerta vaccinale gratuita con il vaccino MenACWY anche ai bambini in età scolare (6° anno) e ai giovani adulti (19° anno) con una strategia multicoorte capace di offrire una protezione duratura nel tempo. L’analisi (Cost of illness e cost-consequence) ha mostrato come la strategia multicoorte potrebbe tradursi in un beneficio incrementale in termini di casi evitati e riduzione della spesa paragonabile a quella già ottenuta con l’attuale strategia di vaccinazione (13° mese e 11° anno), una riduzione della spesa a carico della società pari a 1,7 milioni di euro. Il secondo report HTA ha valutato la vaccinazione gratuita con MenB negli adolescenti. Il modello ha evidenziato che la vaccinazione permetterebbe di risparmiare per ogni caso evitato 21.923 euro per la fase acuta di malattia e 168.107 euro per le sequele. Pertanto, il costo della vaccinazione sarebbe controbilanciato dall’elevato impatto clinico ed economico della malattia. In conclusione, la riduzione dell’impatto delle malattie infettive prevenibili con la vaccinazione, attraverso l’implementazione di strategie efficaci, è una priorità di sanità pubblica e l’investimento ben indirizzato è uno degli strumenti più costo-efficaci in grado di influire positivamente sul progresso sociale ed economico di una nazione”.

Giorgio Conforti, Medico Pediatra, Referente Regionale FIMP Liguria-Area Vaccini e Malattie Infettive e Michele Fiore, Segretario Regionale Fimp Liguria, hanno spiegato che negli anni scorsi il gap cronologico fra disponibilità di un vaccino e la “sua” vaccinazione è stato più o meno ampio. “Ad esempio, nel 2001 fu reso disponibile il vaccino anti pneumococco ma solo nel 2003 entrò nel calendario regionale vaccinale ligure, pur se prima regione in Italia. Nei due anni precedenti fu la pediatria di famiglia a informare, raccomandare e, talora, far effettuare tale vaccino, in attesa della disponibilità pubblica permettendo già, dal primo anno, coperture superiori al 40%. Più di recente, è stata introdotta la vaccinazione contro l’influenza nei bambini sotto i sei anni, raccomandata dal Ministero della salute nel 2020. I pediatri di famiglia, in questo caso hanno anche effettuato il vaccino. In Liguria abbiamo avuto coperture del 50%. Quindi informare, raccomandare e vaccinare dal proprio medico è la strategia migliore per ottenere le coperture più alte”.

Conforti e Fiore hanno poi evidenziato per il meningococco queste criticità: “Un lattante su 20 che va a fare le vaccinazioni “obbligatorie” non si vaccina per meningococco B e C (o quadrivalente ACWY, ormai introdotto in diverse regioni) o si vaccina parzialmente; il vaccino agli adolescenti, target importante per gli aspetti noti, è garantito solo per il vaccino antimeningococco quadrivalente. Abbiamo quindi problemi di recupero dei non vaccinati o parzialmente vaccinati e di rivaccinazione, stante la caduta anticorpale protettiva dopo alcuni anni. La proposta della pediatria di famiglia è quella di essere coinvolta, quanto meno, nel recupero degli inadempienti ma anche nelle vaccinazioni routinarie come già esempi nazionali e locali insegnano. Abbiamo le competenze formative, l’efficacia della comunicazione e la possibilità di azzerare la filiera cronologica raccomandazione-vaccinazione (“raccomando e vaccino”) che, come letteratura dimostra, permette le coperture migliori”.

Ufficio stampa Motore Sanità

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