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Costruzioni, Fillea Cgil: con Durc di congruità a regime emersione per 2,1 mld euro

Di Redazione |

Roma, 2 nov. (Labitalia) – Su un valore stimato solo di evasione salariale e contributiva annua (senza effetti fiscali) nelle costruzioni pari a 3.9 miliardi di euro l’anno (dati Istat), con il Durc di congruità vi sarà a regime e a tassi di crescita costanti emersione totale per 2,1 miliardi di cui 1,6 miliardi per effetto di emersione di lavoro completamente irregolare e 570 milioni di emersione di lavoro parzialmente irregolare (sotto dichiarazioni, disapplicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro edile). E’ quanto emerge da una ricerca di Fillea Cgil, che Adnkronos/Labitalia ha potuto visionare, sugli effetti stimati a regime del Durc di congruità. In termini di emersione di lavoratori, l’emersione stimata, spiegano dalla Fillea, è di circa 72 mila Fte (Full time equivalent), che potrebbero corrispondere anche ad un numero superiore di ‘teste’. La stima è inferiore al totale dell’economia irregolare complessiva in quanto le proiezioni sono basate su: la quantità di mercato dell’edilizia privata stimato irregolare, per piccoli lavori e lavori di importo inferiori ai 70 mila euro (ristrutturazioni interne, ecc.) che non ricadranno sotto il Durc di Congruità; un 30% di lavori edili privati anche di importi superiori ai 70 mila euro ma non soggetti a benefici fiscali, principalmente nel Sud Italia per non possibilità di accesso ai contributi; un 10% di economia illegale o di soggetti non regolarizzabili (lavoratori extra Ue, ecc.). Le stime sono state fatte, spiegano gli edili della Cgil, prendendo a riferimento anche i contesti dove il Durc di Congruità è già operativo da anni, con buoni risultati di emersione (in particolare nell’area del Centro Italia, soggetta a ricostruzione dopo il sisma del 2016). Secondo il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi “dopo una battaglia sindacale durata anni, da ieri 1° novembre 2021, entra in vigore il Durc di Congruità previsto dalla legge 120/2020 e dal Codice degli Appalti: uno strumento potente che farà emergere – secondo le nostre stime – salari e contributi previdenziali tanto nell’edilizia pubblica che in quella privata, per circa 2 miliardi di euro a regime e per oltre 75 mila lavoratori l’anno, rendendo più trasparente, sicuro e qualificato un settore strategico, al centro di incentivi pubblici e Pnrr”. “Il Durc di congruità -spiega- sarà obbligatorio per tutte le imprese che parteciperanno ad appalti e gare di lavori pubblici per qualsivoglia importo e per tutte le opere edili private di importo superiore a 70 mila euro, cioè la stragrande maggioranza dei cantieri finanziati dal super bonus 110%, dal bonus facciate e dal bonus edilizio. Proprio ora che il settore sta ripartendo, dobbiamo infatti evitare che si alimentino fenomeni di lavoro nero e illegalità, dove sfruttamento ed infortuni sono all’ordine del giorno”. “Ma cosa è il Durc di Congruità? E’ la certificazione con cui l’azienda dichiara Genovesi- per uno specifico lavoro e per uno specifico importo – il numero minimo (appunto “congruo”) di lavoratori impegnati, nelle percentuali definite dal decreto ministeriali stesso che ha recepito l’accordo di settembre 2020 tra le organizzazioni sindacali dell’edilizia e tutte le associazioni datoriali del settore. Il Durc di Congruità (che si otterrà on line in pochissimi giorni) è parte integrante del Documento unico di regolarità contributiva (il “vecchio” Durc che continua ad esistere), necessario per partecipare a gare pubbliche o ricevere benefici ed incentivi. In caso di Durc di Congruità negativo, anche il Durc “generale” diviene negativo, fino a regolarizzazione”, sottolinea ancora. “Ora la sfida vera -continua Genovesi – è fare in modo che tutte le stazioni appaltanti pubbliche, nazionali e locali, si attivino sui nuovi appalti per la verifica della congruità come previsto dall’art. 105 del Codice degli appalti e che la stessa Agenzia delle Entrate faccia verifiche, anche a campione, rispetto ai beneficiari dei vari incentivi privati, affinchè le aziende che opereranno siano in possesso di Durc regolare, dal 1 novembre, comprensivo della congruità”, aggiunge il sindacalista. “Noi come sindacato, insieme alle Casse edili ed Edilcasse, vigileremo e accompagneremo questa fase di avvio dando tutte le informazioni ed i chiarimenti necessari, oltre che promuovendo intese sulla falsariga dell’Accordo sottoscritto il 25 ottobre scorso sottoscritto con il Ministro Giovannini, in relazione alle opere pubbliche, perché tutti siano informati e preparati a gestire i nuovi strumenti e le nuove norme”, continua. “Sempre dal 1 novembre diventano operative, infatti, anche le nuove disposizioni sul sub appalto, previste dal Decreto 77/2021 (Decreto Semplificazioni 2021) che riconoscono parità di tutele economiche e normative e applicazione dello stesso Ccnl tra lavoratori dell’appaltatore e lavoratori del sub appaltatore, qualificando ulteriormente imprese e settore. Insomma da oggi abbiamo tutte le condizioni per aumentare tutele e diritti dei lavoratori, far crescere la qualità e l’innovazione in un settore strategico per la ripresa e la riconversione ecologica”, conclude Genovesi.

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