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Covid: intensivisti, ‘a Natale preoccupati non per virus ma per altre malattie’

Di Redazione |

Roma, 6 dic. (Adnkronos Salute) – Per Natale nelle terapie intensive italiane “siamo con il fiato sospeso, ma non per i numeri assoluti dei possibili ricoverati con infezione da Sars- Cov- 2. La nostra maggiore preoccupazione sono le altre patologie in una stagione in cui comunque la situazione è tradizionalmente problematica anche senza pandemia”. A dirlo all’Adnkronos Salute, è Antonino Giarratano, presidente della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti). “Non temiamo assolutamente, grazie ai vaccini, un’ondata come quella che abbiamo vissuto lo scorso anno. Non abbiamo problemi a garantire cure a chi si ammala a causa del virus, se non arriva una nuova variante in grado di bruciare vaccino. Avremo però problemi – continua il presidente degli anestesisti rianimatori – nella misura in cui questi malati occupano posti ai pazienti non Covid, anche in termini di letti bloccati. E, al momento, non possiamo sapere di che numeri si tratta”. I medici delle terapie intensive attendono, quindi, “di capire di quanto il contagio crescerà, di quanto cresceranno i ricoveri e soprattutto quanto, in conseguenza di questo, avrà riflesso sulle altre patologie che necessitano della rianimazione perché, essendo tutto aperto rispetto al recente passato, ci sono anche più rischi: i politraumi, i pazienti con riacutizzazioni dell’influenza (che sono tanti), le vittime di incidenti stradali ecc. Una situazione con la quale ci siamo sempre dovuti confrontare in questa stagione. Ma tutti questi pazienti – ribadisce – troveranno un numero inferiore di letti disponibili, non solo perché occupati dai pazienti Covid ma anche perché una parte dei posti resta bloccata per i casi di infezione pandemica”, conclude Giarratano sottolineando: “Riteniamo che, seppure bisogna parlare ancora di contagio perché la pandemia non è finita, si continua a sottovalutare l’impatto che il Covid ha sul non Covid”.

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