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Covid: psicologo Consulcesi, ‘l’uomo post-pandemia è più fobico e aggressivo’

Di Redazione |

Milano, 26 gen. (Adnkronos Salute) – Fobici, aggressivi, solitari, diffidenti e a tratti paranoici. Così ci ha trasformati Sars-CoV-2 secondo lo psicologo e psicoterapeuta Giorgio Nardone: “La pandemia ci ha cambiato e quello che siamo diventati non ci piacerà affatto”, spiega l’esperto del Centro di terapia strategica, formatore per il network Consulcesi dedicato alle professioni sanitarie, con una serie di corsi rivolti a medici e operatori sulle implicazioni di natura psicologica legate a Covid-19. L’offerta è consultabile sul sito www.consulcesi.com. A parte qualche eccezione, insomma, la pandemia ci ha reso peggiori. “La frustrazione ha aumentato la nostra aggressività verso gli altri e, in alcuni casi, anche verso se stessi – sottolinea lo specialista – E’ così che si spiega l’aumento dei casi di autolesionismo, di anoressia, di abuso di alcol. Siamo di fronte a tante piccole ‘pandemie’ che vanno affrontate con urgenza”, avverte. Accanto a questi comportamenti a rischio sono aumentate anche le fobie, riferisce una nota Consulcesi: da quella che porta a lavarsi troppo spesso le mani alla paura degli spazi aperti, o al contrario degli spazi chiusi. “Abbiamo iniziato anche ad avere paura degli altri e, complice l’isolamento forzato a cui siamo stati costretti periodicamente negli ultimi 2 anni, siamo diventati più diffidenti e solitari”, rincara Nardone. Il bisogno delle relazioni sociali è stato sostituito dal bisogno di relazioni ritenute sicure, quelle virtuali, che si vivono e si consumano davanti a un pc o a uno smartphone. Ancora, “l’isolamento e la diffidenza hanno dato nuova linfa ai sostenitori delle teorie complottiste, quelle che ad esempio mettono in dubbio le origini del virus piuttosto che la sicurezza dei vaccini – analizza l’esperto -Questo ci ha resi più paranoici, sempre alla ricerca del ‘marcio'”. Gli effetti collaterali della pandemia sono oggetto di ricerca in tutto il mondo. “Li stiamo studiando e monitorando. Perché anche quando la pandemia passerà – prevede Nardone – rimarrà comunque un lungo strascico fatto di sentimenti negativi e comportamenti a rischio”.

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