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Covid: studio, da dati su web possibile anticipare andamento contagi

Di Redazione |

Roma, 26 ago. (Adnkronos Salute) – “L’utilizzo di piattaforme di medicina digitale e i dati forniti in maniera anonima dagli utenti raccolti online possono aiutare a prevedere l’andamento di una malattia infettiva, identificare punti geografici a maggiore o minore diffusione e sostenere chi è chiamato a contrastare fenomeni pandemici”. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato di recente sul ‘Journal Of Medical Internet Research’ (Jmir) realizzato da esperti digitali in collaborazione con l’Unità di ricerca Medicina predittiva e preventiva dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e Paginemediche. Il gruppo di ricercatori ha preso in esame un totale di 75.557 sessioni nel sistema di supporto decisionale online (chatbot) sviluppato da Paginemediche, “un semplice strumento accessibile su internet che ha lo scopo di rispondere ai quesiti degli utenti riguardo Covid-19 e di raccomandare i comportamenti più appropriati in accordo con quanto previsto dal ministero della Salute”, sottolineano gli autori. Le raccomandazioni riguardavano in particolare gli utenti con sintomi oppure quelli con un contatto stretto con un individuo positivo per Covid-19. Questo sistema di supporto alle decisioni dell’utente, liberamente accessibile in una chat guidata da un algoritmo, è rimasto in funzione fin dall’inizio della pandemia, a marzo 2020, su tutto il territorio nazionale ed oggi è stato esteso alla valutazione di altre condizioni e a supporto dell’identificazione precoce di ulteriori patologie, oltre il Covid-19. “Nello specifico sono state registrate 65.207 sessioni di utenti con sintomi, 19.062 da contatti con individui con Covid-19. Il maggior numero di sessioni nel sistema di supporto decisionale online è stato registrato nelle prime fasi della pandemia – prosegue la ricerca – Un secondo picco è stato osservato nell’ottobre 2020 e un terzo picco è stato osservato nel marzo 2021, in parallelo con l’ondata di casi segnalati. I picchi nelle sessioni del sistema di supporto decisionale online hanno preceduto l’ondata di casi notificati Covid-19 di circa una settimana”. I risultati dello studio “sono coerenti con la considerazione che la consapevolezza di aver avuto un contatto con un individuo positivo oppure avere sintomi respiratori anticipano di alcuni giorni la possibile diagnosi effettuata con il tampone nasale e la successiva notifica al ministero della Salute – evidenzia il lavoro – Sebbene i dati di un sistema aperto e non controllato possano oscillare per motivi diversi e non prevedibili e non siano robusti come quelli basati sulle diagnosi effettuate con test di laboratorio, questi sistemi rappresentano una sorgente informativa che può supplementare le attività di sorveglianza tradizionale, consentire di prevedere con anticipo eventuali aumenti dei casi di malattia e supportare le decisioni per le strategie preventive da parte delle agenzie di sanità pubblica”.

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