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Daniele Grespan: il romanzo di formazione nelle periferie del mondo

Di Redazione |

La lunga e consolidata tradizione letteraria del romanzo di formazione trova nelle pagine di Daniele Grespan una degna conferma del genere

Milano, 17 Maggio 2022. Personaggi che conducono un’esistenza tranquilla, ai margini della società, esclusi, con “peccati” da redimere o con segreti da nascondere. La geografia delleambientazioni scelte da Daniele Grespan rispecchia le inquietudini dei protagonisti dei suoi romanzi: paesi piccoli e angusti, arroccati tra le colline dell’entroterra italiano, come in Quel che resta è un eco (Agra, 2009) o tra le montagne andine di Una rivolta silenziosa (Cairo, 2020).

La geografia degli esclusi nei libri di Daniele Grespan

L’opposto dell’Arcadia rinascimentale, in cui la bellezza del locus amoenus stimola riflessioni profonde sull’amore e sull’animo umano, in un clima di cieca ingenuità e distacco dai problemi del mondo: così dipinge Daniele Grespan le ambientazioni che ospitano i suoi romanzi.

Luoghi piacevoli e carichi d’arte, tanto italiana quanto latinoamericana, tradizioni e rituali, che danno asilo a personaggi tormentati in cerca del proprio io.

Le montagne, simbolo di frontiera naturale che tende a separare ed escludere, ma anche a proteggere e preservare, lasciano sempre filtrare qualcosa dall’esterno.

“La loro natura è porosa, come la roccia e la stessa pelle umana. Nei miei libri tendono a fungere da corazza, i protagonisti si proteggono dietro di esse, ma alla fine rivelano la loro natura conciliante. La protezione non è chiusura, la tutela delle radici non è esclusione” – spiega Daniele Grespan.

Nei villaggi italiani o oltreoceano dell’autore italo-venezuelano i problemi entrano e innescano lo svolgimento della storia quando non anche il motore di avvio della vera e propria scrittura dell’autore.

Si tratta di luoghi lontani dalla frenesia della modernità, che vivono chiusi in comunitàframmentatema molto strutturate, quasi ancestrali, all’interno delle quali l’elementoestraneo proveniente dall’esterno genera confusione e scompiglio.

In maniera speculare si comporta l’amore che, quando arriva, tende ad essere una forza rivelatrice, la cui virtù sta nell’illuminare il cammino di quanti lo sperimentano. Per certi versi fa eccezione Angelica, la fantasmatica presenza femminile di Indagini su un amore, il romanzo pubblicato nel 2007 per Sperling & Kupfer.

“Tutti i personaggi, comunque, vivono immersi in un universo che si riparte secondo il binomiobene-male, perché di fondo la sperimentazione dell’elemento negativo è ciò che permette di intraprendere il cammino di crescita” – commenta Grespan.

Daniele Grespan: l’attualità come spazio-tempo della metafora

Tanto i testi che hanno una più marcata componente onirica e fantastica, come l’ultima pubblicazione Una rivolta silenziosa, quanto i precedenti romanzi, utilizzano lo spaziotemporale dell’attualità per condensare una serie di metafore sulla crescita.

I protagonisti dei romanzi di Daniele Grespan, eroi romantici angosciati dalla monotonia di un’esistenza vissuta in una periferia senza sbocchi, sono sempre tormentati dal passato.

I tormenti del capitano di polizia di Indagine su un amore e i sogni agitati dei protagonisti dai defunti di Una rivolta silenziosa dimostrano che solo la risoluzione delle proprie sfide personali può portare alla risoluzione di un problema di più ampia portata. Vale per l’omicidio quanto per i misteriosi avvenimenti oltreoceano:

“La crescita corrisponde alla risoluzione, c’è una coincidenza di tempi visibile nei libri ma anche nella vita. Non c’è sentimentalismo in questa affermazione, la crescita graduale e duratura necessita di piccoli step che i miei personaggi compiono con qualche fatica, ma senza ripensamenti” – conclude Daniele Grespan.

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