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Di Bartolo (Amd): “Retinopatia diabetica aumenta rischio cardiovascolare”
Roma, 20 mag. (Adnkronos Salute) – βLe persone che sviluppano precocemente o in maniera aggressiva una malattia della retina, dei piccoli vasi della retina, hanno un maggior rischio di andare incontro a infarto, ictus e morte per malattia cardiovascolare. Il 30% delle persone con il diabete di tipo 1 e di tipo 2 sono destinate a sviluppare la retinopatia diabetica, una temibile complicanza che se non viene diagnosticata e trattata puΓ² portare il paziente verso la perdita della vistaβ. CosΓ¬ allβAdnkronos Salute Paolo Di Bartolo, presidente Fondazione Associazione medici diabetologi (Amd), a margine dellβXI Convegno nazionale Fondazione Amd, dal titolo βAmd per la diabetologia: crescita, comunitΓ e partecipazioneβ che si Γ¨ tenuto a Roma.
E proprio la retinopatia diabetica Γ¨ stata al centro dei lavori del convegno, con sessioni dedicate alla patologia, tra le quali βRetinopatia diabetica: lβinfiammazione dove meno te lo aspettiβ e βRetinopatia diabetica: un prezioso marker di rischio cardiovascolareβ. βTrattandosi della prima causa nel mondo di cecitΓ non traumatica – prosegue Di Bartolo, che Γ¨ anche direttore Diabetologia ospedale di Ravenna – Γ¨ necessario intervenire sui fattori di rischio che ben conosciamo: controllo ottimale della glicemia, che deve essere ricercato nella persona con il diabete indipendentemente dal tipo di diabete, e il controllo della pressione arteriosa. Questi sono gli elementi sui quali il diabetologo non puΓ² perdere l’attenzioneβ.
Quando βparliamo del legame tra diabete e occhio non possiamo dimenticare la maculopatia diabetica, che Γ¨ un’altra delle malattie dell’occhio associate al diabete. Oggi sappiamo che la maculopatia diabetica non Γ¨ la sola maculopatia, quella che noi conoscevamo, ovvero la patologia su base vascolare, ma si aggiunge una forma con una spiccata componente infiammatoria che oggi puΓ² essere trattata. Questa specifica forma di retinopatia rappresenta un ulteriore elemento di rischio di malattia cardiovascolareβ, conclude.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA