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Dialogo B20-G20 sul Women Empowerment: più donne su mercato del lavoro

Di Redazione |

Roma, 28 lug. Riportare un numero crescente di donne nel mercato del lavoro, abbattere le barriere culturali nell’accesso alla formazione Stem per le ragazze, raggiungere la parità di genere nelle posizioni che contano. Sono gli obiettivi messi sul tavolo del Dialogo B20-G20 sul Women Empowerment, aperto oggi da Emma Marcegaglia, Presidente del B20, il principale engagement group del G20 espressione del mondo delle imprese a livello globale. Il Dialogo ha l’obiettivo di presentare le linee guida delle raccomandazioni sviluppate in questi mesi dall’iniziativa speciale del B20 e che saranno consegnate ai governi del G20 e pubblicate il prossimo ottobre al termine del summit finale del B20.

Alla giornata di lavori intervengono Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia; Maria Cristina Messa, Ministro per l’Università e la Ricerca; Julie Sweet, Ceo di Accenture; Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco e Special Ambassador B20 per l’empowerment femminile; Stefano Scarpetta, Direttore Occupazione, Lavoro e Affari Sociali Oecd e Shinta Kamdani, Chair del B20 Indonesia.

“Durante la prima ondata della pandemia, l’occupazione femminile si è ridotta di 2,2 milioni in tutta l’Unione Europea e le donne -ha scandito Emma Marcegaglia aprendo i lavori- hanno visto i lori guadagni diminuire di quasi due terzi più rapidamente degli uomini, con un calo del 16,5% in media dall’inizio della pandemia”. Inoltre, “pregiudizi e barriere culturali tengono ancora le donne fuori dai settori Stem: solo il 7% -ha indicato Marcegaglia- sceglie di studiare ingegneria, matematica, statistica e scienze naturali rispetto al 22% degli uomini, solo il 14% delle donne lavora nel cloud computing e il 32% si occupa di Intelligenza Artificiale”.

La presidente del B20 ha quindi sottolineato che “anche la presenza di donne manager ha numeri molto bassi: nell’industria It solo il 16% delle posizioni manageriali è femminile, percentuale che scende al 3% nel ruolo di Ceo”. “Per tutte queste ragioni ho sostenuto con forza l’opportunità di dedicare un’iniziativa del B20 italiano ai temi della parità e dell’inclusione di genere” ha concluso Marcegaglia.

Per il Ceo di Accenture, Julie Sweet, “ci troviamo in una fase delicata in cui aziende, governi e organizzazioni hanno l’opportunità – e la responsabilità – di contribuire a trasformare la nostra economia globale in un sistema che operi a beneficio di tutti”. “Con la pubblicazione di questo documento e le sue raccomandazioni politiche, i membri di questa speciale iniziativa -ha rimarcato Sweet- stanno fornendo un percorso chiaro e attuabile ai leader di tutto il mondo per continuare ad abbattere gli ostacoli all’emancipazione delle donne”.

“Questo è il momento per i leader di essere coraggiosi, agire in fretta e focalizzarsi sull’importanza del sostegno, assicurandosi che gli organi di governo del G20 apportino cambiamenti legislativi, culturali e finanziari in grado di creare una trasformazione positiva e duratura per le donne di tutto il mondo” è l’appello arrivato dalla manager di Accenture. Costituita da 121 membri – il 90% donne – rappresentanti di 74 imprese da 30 diversi paesi, l’Iniziativa Speciale per l’Empowerment Femminile presieduta da Diana Bracco ha coinvolto istituzioni, parti sociali e organizzazioni di categoria, puntando ad un’azione intersettoriale sul futuro del lavoro e dell’istruzione per le donne di oggi e di domani.

Le principali sfide dell’iniziativa sono: aumentare la consapevolezza dell’importanza di un numero sempre maggiore di donne nel mercato del lavoro, soprattutto nei settori ad alto tasso di crescita; ripensare le politiche e le pratiche sui luoghi di lavoro per promuovere un’uguaglianza di genere anche a beneficio della società; ridurre le barriere che limitano la capacità delle donne di avanzare nei percorsi di carriera e assumere posizioni di leadership. I paesi del G20 sono stati suddivisi in quattro gruppi, a partire dalla rispettiva situazione in termini di Women Empowerment. Secondo questa logica, la forza lavoro femminile dei paesi che performano meglio dovrebbe crescere dal 76,4% all’81,1% entro il 2024, mentre i low performer dovranno impegnarsi per maturare una crescita dal 52,4% al 66,5%.

La situazione è simile per quanto riguarda l’obiettivo di costruire una società più inclusiva: Il Policy Paper fotografa il gender gap relativo al lavoro di assistenza e accudimento non retribuito. L’ultima fotografia è quella relativa alla leadership femminile. Qui i Kpi chiedono ai paesi del G20 di aumentare la presenza femminile in ruoli di leadership. “Questi Kpi vogliono essere il patrimonio più importante della Siwe che mira a tenere traccia dei progressi compiuti dai paesi nell’empowerment delle donne” ha concluso Emma Marcegaglia. Il Dialogue di oggi anticipa la “International Conference on Women Empowerment” del G20 in programma il 26 agosto a Santa Margherita Ligure alla presenza dei Ministri delle Pari Opportunità.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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