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Fmi: in 2022 inflazione resterà alta, +3,9% in economie avanzate

Di Redazione |

Roma, 25 gen. – A breve termine l’inflazione dovrebbe rimanere elevata a livello globale con una media per l’anno in corso del 3,9% nelle economie avanzate e del 5,9% nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, prima di un calo atteso nel 2023. Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook vede per il 2022 una inflazione nell’Eurozona al 3% e all’1,7% l’anno prossimo, mentre negli Usa i valori sarebbero rispettivamente del 5,9 e del 2,7%.

Il Fondo sottolinea come, “se le aspettative di inflazione a medio termine dovessero rimanere ben ancorate e la pandemia allentasse la sua presa, l’aumento dell’inflazione dovrebbe svanire con la riduzione delle interruzioni della catena di approvvigionamento, l’inasprimento della politica monetaria e il riequilibrio della domanda, che si sposterebbe dai consumi ad alta intensità di beni verso i servizi” (come intrattenimento, ristorazione, turismo).

Secondo l’Fmi “anche il rapido aumento dei prezzi del carburante dovrebbe attenuarsi” nel 2022-2023, e questo “controbuirà a contenere l’inflazione complessiva”: su questo fronte i mercati dei futures indicano per il 2022 un aumento dei prezzi del petrolio di circa il 12% e quelli del gas naturale di circa il 58% (valori considerevolmente inferiori agli aumenti visti nel 2021) prima di ridursi nel 2023 quando gli squilibri tra domanda e offerta si ridurranno ulteriormente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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