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Fondazione Cariplo: 30 anni in ricerca scientifica, ‘da sempre attenti a bisogni comunità’

Di Redazione |

Milano, 28 giu. Dal 1991 ad oggi Fondazione Cariplo ha sostenuto 2.338 iniziative di ricerca donando 538,1 milioni di euro. Trent’anni di impegno nella ricerca scientifica che hanno permesso di inserire oltre 6.275 ricercatori, depositare 68 brevetti, e pubblicare più di 4.225 lavori sulle più autorevoli riviste scientifiche. “Il bilancio è molto interessante e qualificato, con numeri importanti – spiega all’AdnKronos Carlo Mango, direttore Area Ricerca Fondazione Cariplo -. Sono elementi notevoli, in un contesto, quello della ricerca scientifica in Lombardia, che è estremamente rilevante, non solo a livello nazionale. Basti pensare alle 15 università che risiedono nel territorio di riferimento della Fondazione, i 18 ospedali a carattere specialistico e le oltre 15 sedi del Cnr in questa Regione. Possiamo parlare quindi di un ecosistema rilevante nell’ambito del quale Fondazione Cariplo ha costituito un elemento di catalisi e di propositività per lanciare progetti di ricerca in aree spesso trascurate dai grandi investitori”.

Importanti le risorse destinate alla ricerca biomedica e al benessere della persona, alle nuove tecnologie e alla sostenibilità, alla ricerca sociale, all’economia circolare e alla formazione del capitale umano. Qualche esempio: il progetto Sif (Scuola Impresa Famiglia), promosso dal 2018 e rivolto all’istruzione tecnica e alla valorizzazione dei talenti, ha permesso l’ammodernamento dei laboratori didattici di 100 istituti tecnici della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano–Cusio–Ossola, dotandoli delle tecnologie dell’ Industria 4.0. E ancora, il Bando European Research Council (Erc) dal 2014 al 2021 ha attratto 16 ricercatori e oltre 20 milioni di finanziamenti europei a fronte di un totale erogato di 5 milioni. Poi Cariplo Factory, altra grande realizzazione del settore ricerca scientifica, dal 2016 ha intercettato oltre 4.000 startup e realizzato decine di percorsi di open innovation con grandi aziende del nostro Paese. Il bando giovani ricercatori ha offerto la possibilità a 118 giovani scienziati di sviluppare una carriera indipendente; di questi, il 35% è stato poi stabilizzato.

Questi progetti si aggiungono a quanto fatto dal settore Ricerca per contrastare l’emergenza sanitaria Covid: un bando in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Umberto Veronesi, per il quale Fondazione Cariplo ha stanziato 2 milioni di euro per sostenere 9 progetti volti a far progredire la conoscenza del virus e a studiarne l’impatto sugli individui più fragili. Inoltre, sono state sostenute attività di ricerca puntuali e urgenti per l’identificazione di terapie e sistemi di diagnostica, protezione e analisi nonché progetti volti a indagare le conseguenze sociali della pandemia. “Abbiamo sempre giocato d’anticipo in tempi molto brevi – dice Mango – e insieme a diversi partner per sostenere la buona ricerca. Abbiamo cercato di stimolare la collaborazione tra ospedali con l’ottica di mettere insieme realtà strutturate con realtà più piccole, facendo fronte comune”.

Più di recente, è stato inoltre pubblicato il Bando Networking, ricerca e formazione sulla Sindrome Post‐Covid con risorse pari a 2 milioni di euro, che ha l’obiettivo di favorire la formazione di reti tra le organizzazioni dell’ecosistema sanitario per migliorare l’efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone affette da Sindrome Post-Covid. Fondazione Cariplo a giugno è tornata a incontrare in presenza le sue comunità, ideando il percorso partecipativo ‘Looking 4′, quattro giornate in diverse città (Novara, Cernobbio, Brescia e Pavia), ciascuna dedicata a una delle tematiche chiave su cui la Fondazione Cariplo è impegnata, con un approccio fortemente intersettoriale. A Pavia il focus è su Scienza, dati e condivisione dei saperi. “E’ un evento importante, perché costituisce un passaggio non solo celebrativo per Fondazione Cariplo nell’ambito della ricerca ma ci consentirà di offrire esempi concreti ai nostri stakeholder”.

Un esempio è il progetto condotto dalla professoressa Cristina Cattaneo dell’università degli Studi di Milano “che attraverso l’applicazione delle tecniche di studio e analisi del Dna – spiega Mango – cercherà di ricostruire l’identità dei migranti scomparsi nel Mediterraneo, non con l’obiettivo di dare loro un nome e un cognome, che è importante, ma per consentire il riconoscimento dei diritti dei sopravvissuti. Questo è un elemento importante di una ricerca attenta alle necessità delle persone”.

Nel 2022 la Fondazione continuerà a sostenere ricerca indipendente per stimolare la costruzione di un patrimonio di conoscenze multidisciplinari a vantaggio del benessere e dello sviluppo socio-economico delle comunità, con risorse pari a 14 milioni di euro. Due le sfide principali: incrementare la conoscenza per il progresso delle scienze biomediche, con particolare attenzione ai percorsi di carriera dei giovani ricercatori, alla produttività scientifica e alla compartecipazione delle risorse strumentali e intellettuali e incrementare la conoscenza per la definizione di modelli di sviluppo socio-economici più inclusivi, circolari e sostenibili. “Il tentativo di uscire dal concetto di ricerca elitario e porlo al servizio dei cittadini è l’impegno principale della nostra Fondazione” assicura Mango.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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