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Green pass: sui social le contestazioni dei cittadini che vorrebbero firmare il referendum

Di Redazione |

Roma, 15 ott. Ostacoli e difficoltà per firmare il referendum contro il Green pass: Sono numerosissime le denunce dei cittadini che vorrebbero firmare. Arrivano ai volontari del comitato promotore distribuiti sul territorio, contattati per questo e un’infinità di altri dubbi: “sul vaccino, per consigli legali… Piangono e sono disorientati. Mentre in questo scontro sociale di pregiudizi, a partire dalla scuola, da una parte e dall’altra proliferano gli squali che sul fronte legale prospettano ricorsi ex articolo 700 destinati al fallimento ad operatori sanitari sospesi”. A descrivere il quadro all’Adnkronos è Andrea Zaccaro, volontario per la Puglia del comitato referendum contro il Green pass.

Lungo l’elenco di rimostranze sui social, spesso con tanto di foto allegata a testimonianza: “A Benevento ha risolto un cittadino con la minaccia di chiamare i carabinieri. Ed i moduli sono stati vidimati solo allora con due giorni di ritardo. Ora si può firmare”; “nel mio comune di residenza Calenzano (Fi) sono già andata due volte a firmare e manca sempre il quesito 4 perché il segretario non lo ha mai firmato. Ogni volta mi dicono che dovrebbe farlo in giornata; “nel comune di Correggio fanno firmare solo i moduli 1 e 2; “dal comune di Ravenna mi chiedono una mail che conferma la proroga a fine mese”; “non mi sorprende, anche a Gorizia bisogna insistere, sbuffano, si dimenticano il tuo appuntamento”; “il comune di Gorizia, in assenza di validazione dell’informazione generica sul prolungamento dei termini per la raccolta firme, intende sospendere oggi la raccolta firme all’ufficio elettorale comunale. Essendo oltretutto organizzato l’ufficio solo su appuntamento, molte persone mi avvisano che si ritrovano escluse dalla possibilità di firmare su cartaceo”.

“E’ accaduto di tutto – commenta Zaccaro – Spesso sono coinvolti anche funzionari in buona fede. Io sono attivo su Brindisi e provincia ma mi arrivano segnalazioni da ovunque: Siracusa, Varese, dove inizialmente si andava solo su appuntamento; Nel comune di Paola (in provincia di Cosenza – ndr) una donna è stata invitata a firmare quesiti nemmeno vidimati e senza inserire gli estremi del documento; Ad Oria (in pvincia di Brindisi – ndr), mi hanno detto di avere raccolto 15 firme sul quesito 1, tre sugli altri. A San Vito dei Normanni (in provincia di Brindisi – ndr) 1 firma su un solo quesito, come anche a Cisternino”, e così via.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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