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HUDI: l’esperimento sul reddito universale in criptovaluta funziona

Di Redazione |

Arrivano risultati promettenti dal report sulla data monetization di HUDI, il primo esperimento di reddito universale basato sui dati: oltre 240.000 utenti, 50.000 richieste di dati e un utente riesce a monetizzare i propri dati fino a 10€ al giorno

Sono undici mila gli italiani, tra gli oltre duecentoquaranta mila utenti da tutto il mondo, che hanno preso parte all’iniziativa. La piattaforma HUDI permette alle persone di riprendere il controllo sui propri dati e monetizzarli in cambio della cryptomoneta $HUDI. L’idea di un reddito universale di base (UBI) non è nuova, ma è la prima volta che un reddito di base è generato dal valore dei dati personali.

HUDI è una startup crypto fondata a Londra da tre ragazzi italiani: Franky Ballarani, Andrea Silvi e Gianluigi Ballarani.

Tramite HUDI gli utenti possono richiamare i propri dati dalle varie prorietà digitali che li hanno raccolti (piattaforme come META/Facebook, Instagram, Linkedin, amazon, google, Netflix, ecc) e depositarli nel portafoglio dati di HUDI.

Gli utenti possono anche decidere se togliere i dati dal mercato, offrirne l’utilizzo anonimo o venderli in cambio di criptovaluta.

“I dati sono il nuovo petrolio, la materia prima della nuova economia, e creano un mercato da oltre mille miliardi di dollari. Ma noi, in quanto prorprietari di tali dati, non abbiamo il minimo controllo su di essi e siamo tagliati fuori dal profitto che generano”, commenta Gigi Ballarani, professore di Crypto Strategy all’università di Pavia e co-fondatore del progetto.

HUDI funziona come una banca dei dati. Gli utenti possono sia richiamare i dati che altre aziende hanno su di loro e depositarli della “data bank” di HUDI, sia aggiungerne di nuovi. Il singolo utente decide se e quali dati condividere, con le organizzazioni che ne fanno richiesta.

La filosofia di HUDI è semplice: come un cantante ottiene delle royalties per le proprie canzoni, il proprietario dei dati dovrebbe ricevere delle royalties per i propri dati. Per questo HUDI redistribusice fino al 75% delle transazioni su tutti gli stakeholder, e il 50% va al proprietario dei dati.

“Questi risultati sono stati raggiunti con una manciata di dati”, sostiene Francesco Maria Ballarani, co-founder e CEO di HUDI. E continua: “Siamo solo all’inizio. Grazie a questo modello di disintermediazione e democratizzazione del mercato dei dati, ci aspettiamo che HUDI possa crescere al punto da permettere ad ogni persona di coprire le spese di sussistenza di base, grazie allo Human Data Income”.

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