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Indeed, posizioni aperte +27%, oltre livelli pre-Covid

Di Redazione |

Roma, 2 ago. (Labitalia) – Le posizioni di lavoro aperte in Italia hanno superato i livelli pre-pandemia, con un incremento del 27% rispetto a febbraio 2020. Lo segnala Indeed, il sito numero uno al mondo per le ricerche di lavoro, in occasione del lancio della Indeed hiring platform, nuova soluzione virtuale che consente ai datori di lavoro di gestire tutto il processo di selezione – dalle inserzioni fino ai colloqui – direttamente su Indeed, riducendo drasticamente il tempo richiesto per individuare i candidati per le posizioni aperte. Il trend è confermato da una ricerca condotta di recente dall’azienda, secondo la quale il 50% delle aziende prevede un incremento delle assunzioni in parallelo con l’allentamento delle restrizioni. Il 91%, inoltre, valuta positivamente l’esperienza del virtual hiring, una tendenza che si stima proseguirà anche dopo la pandemia. Sempre secondo l’indagine Indeed, il 68% di chi cerca lavoro considera urgente una ricerca a breve termine. Le principali motivazioni di questa urgenza sono trovare un posto di lavoro più stabile (58%) sostenersi (e sostenere la famiglia) (51%), mentre per il 32% è darsi un obiettivo di vita. Il 53% circa ritiene di essere in grado di ottenere un lavoro se riesce a raggiungere la fase del colloquio, un dato che sale al 60% per i rispondenti tra i 25 e 34, una delle fasce più colpite dalla disoccupazione. Oltre la metà degli intervistati, tuttavia, afferma che spesso le aziende non rispondono alle loro candidature. Riguardo alle ragioni per le quali le aziende decidono di non intervistarli, i candidati ritengono in particolare che il cv non metta del tutto in evidenza competenze (46%) età (45%), referenze (33%) e non metta in evidenza tutta l’esperienza lavorativa (29%). Segnalato anche il divario di genere, ma mentre le donne che citano il genere come possibile ragione del mancato colloquio sono il 28%, la stessa risposta viene fornita soltanto dal 2% degli uomini. Per quanto riguarda i datori di lavoro, secondo lo studio per oltre la metà di essi la preoccupazione principale è trovare candidati di qualità. La maggioranza (54%) ritiene che utilizzare criteri oggettivi, come le domande filtro, aiuti a comprendere meglio la corrispondenza delle competenze e qualifiche di un candidato con le responsabilità previste dalla posizione. L’indagine ha infine riscontrato che i principali vantaggi del virtual hiring per le aziende consistono in una maggiore facilità nel programmare i colloqui, minor tempo per condurli e la possibilità di raggiungere più candidati con caratteristiche diverse. Le pmi (fino a 100 dipendenti) considerano la selezione virtuale utile in particolare per risparmiare tempo e il 48% di esse indica questa caratteristica come il principale beneficio delle soluzioni di virtual hiring.

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