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M5S: la zampata di Beppe ‘non sono un coglione’, torna spettro rottura con Conte/Adnkronos (2)

Di Redazione |

La voce che rimbalza tra i deputati, a fine riunione, è che Grillo “ha appena fondato una diarchia… Si è ripreso il Movimento, come sempre”. Ma la diarchia, con un Movimento a ‘due teste’, non è quello che chiede Conte, non è il M5S che aveva progettato in questi quattro mesi in cui si è messo a lavoro sulla sua rifondazione. Ma anche il garante è un osso duro. E ci sono dei passaggi, del neo statuto, che proprio non gli vanno giù. In particolare, l’esser stato fatto fuori dalle scelte politiche.

Nel documento di 32 pagine, tuona con i deputati, “erano previste due comunicazioni diverse, ovvero che io non parlavo a nome del Movimento. Non esiste. Io c’entro eccome con la comunicazione. Rocco Casalino è bravissimo sulle tv, ma deve rapportarsi anche con me, non solo con il capo politico”. E se i deputati annuiscono o fanno spallucce, il ‘mood’ cambia quando a Montecitorio arrivano i senatori.

A quanto apprende l’Adnkronos, il ministro Stefano Patuanelli e la vicepresidente del Senato Paola Taverna -entrambi considerati molti vicini a Conte- avrebbero messo in guardia Grillo da quanto rimbalzato sulla stampa, facendogli notare il rischio rottura. Tant’è che i virgolettati che escono dalle agenzie di stampa a riunione dei senatori in corso sono di gran lunga più concilianti. Del tipo: “Con Conte stiamo facendo un lavoro straordinario, questo statuto ci sopravviverà”; “Questo è il momento di Giuseppe Conte, voglio rafforzarlo non indebolirlo”. Basterà per evitare che le strade si dividano? Intanto il garante rimarrà a Roma e c’è chi spera in un incontro chiarificatore con Conte. (di Ileana Sciarra e Antonio Atte)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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