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Mafia: depistaggio Borsellino, il giallo dei colloqui di Scarantino con Tinebra/Adnkronos (3)

Di Redazione |

Ma oggi il poliziotto della Dia ha detto che nel libro mastro dei Madonia non c’era il riferimento a La Barbera. “Non ho contezza del fatto che Arnaldo La Barbera fosse a libro paga del Sisde. Io l’ho appreso successivamente dalla stampa”. Così, interrogato come teste della difesa, il poliziotto Vincenzo Militello, nel processo sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio. Si scoprirà nel 2010 che La Barbera sarebbe stato a libro paga del Sisde negli anni in cui al vertice dell’intelligence sedeva Bruno Contrada, poi condannato per concorso esterno per le dichiarazioni di Gaspare Mutolo.

Nel corso del controesame del pm Maurizio Bonaccorso, è stato chiesto a Militello se fosse a conoscenza di eventuali rapporti tra La Barbera con la mafia. E se avesse mai avuto incontri con mafiosi. “Assolutamente no. La Barbera era un tipo schivo – ha detto Militello – usciva sempre scortato, ogni tanto si faceva qualche passeggiata la sera con qualche collega, qualche funzionario. Da solo non usciva mai anche perché era stato minacciato di morte”. Il processo è stato rinviato al prossimo 27 ottobre, all’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta. Le udienze successive saranno il 10 novembre, sempre al bunker e il 12, 19 e 26 novembre in Tribunale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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