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Mafia: figlio maresciallo Ros Lombardo, ‘mio padre non si è suicidato, ora c’è la prova’ (2)

Di Redazione |

“Le motivazioni sono chiare, è l’esito dell’accertamento, consegnato via mail ai famigliari, che lascia basiti e urla a gran voce l’esigenza di ulteriori riscontri su quella morte”, dicono i familiari. La dottoressa Pierro conclude la sua perizia, scrivendo: ‘Dal confronto tra la scrittura in verifica ed in comparazione, firma in verifica ed in comparazione, sono emersi alcuni punti di comunanza, per quanto riguarda le caratteristiche generali delle scritture, ma non per quanto riguarda ai segni più particolari, indicativi della personalità dello scrivente”. “Dunque, all’esito dell’accertamento tecnico svolto dalla grafologa, il maresciallo Lombardo non avrebbe scritto la lettera testamento fotografata accanto al suo cadavere e riconsegnata ai famigliari come autentica! Qualcuno l’ha scritta per lui. Qualcuno ha scelto quali dovessero essere le sue ultime parole, ha scelto dove indirizzare nell’immediatezza lo sguardo dell’inquirente – scrive il legale nella richiesta – Ma, allora è lecito e doveroso domandarsi: Un soggetto terzo, che avrebbe simulato le ragioni dell’addio, avrebbe potuto, allo stesso modo, inscenare il suicidio? La fede attribuita in atti all’autenticità di quelle righe, pur senza riscontro e la carenza di accertamenti tecnici adeguati, ci fa propendere per una soluzione affermativa che può essere fugata solo da attente perizie tecniche”.

Ecco cosa c’era scritto in quella lettera: “Mi uccido per non dare la soddisfazione a chi di competenza di farmi ammazzare e farmi passare per venduto e principalmente per non mettere in pericolo la vita di mia moglie e i miei figli che sono tutta la mia vita… Non ho nulla da rimproverarmi poiché sono stato fedele all’Arma per trentuno anni e, malgrado io sia arrivato a questo punto, rifarei tutto quello che ho fatto. La chiave della mia delegittimazione sta nei viaggi americani…”. Una lettera su cui non c’era neppure uno schizzo di sangue, nonostante fosse stata ritrovata accanto al corpo del maresciallo.

Sulla morte di Lombardo, nel 2015, la Dda di Palermo aveva riaperto l’inchiesta dopo che il figlio si era recato in Procura per consegnare dei documenti importanti. Ma nel 2018 è stata archiviata. “Fui ascoltato dai pm Teresi, Del Bene, Tartaglia e Di Matteo – dice Fabio Lombardo – gli stessi del processo Trattativa, ma quell’inchiesta non approdò mai a niente… Non venne fatta neppure la perizia calligrafica per accertare che quella lettera fosse stata scritta da mio padre”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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