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Mafia: Montante ‘su Agenzia beni confiscati un interesse pazzesco, mi chiamavano i prefetti’

Di Redazione |

Caltanissetta, 26 giu. “Sull’Agenzia dei Beni confiscati c’era, nel 2014, un interesse pazzesco. Io venivo sollecitato ad accettare l’incarico nel Comitato direttivo, ma prima di accettare ho fatto dei passaggi istituzionali. Ricordo che parlai con l’ingegner De Benedetti, che mi volle parlare per capire la situazione. Poi parlai con don Luigi Ciotti. Gli chiesi ‘Che ne pensi?’. Gli ho fatto vedere il progetto, mi riservai di accettare e lui mi disse di andare avanti”. Sono le parole dell’ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante in uno degli interrogatori del processo d’appello che lo vede imputato per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta. E’ il 12 giugno quando Montante parla dell’Agenzia per i beni confiscati. Ma il contenuto dell’interrogatorio, di cui è in possesso L’Adnkronos, si conosce soltanto adesso perché il processo è con il rito abbreviato e dunque camerale, a porte chiuse.

“Cominciai a incontrare Francesco Forgione che mi volle invitare subito, mi volle invitare in un albergo gestito dalla compagna, erano alberghi confiscati alla ‘ndrangheta. Capii che c’erano degli interessi pazzeschi su questo. Mi chiamavano prefetti, ad esempio e io mi chiedevo ‘Cosa è successo?'”. Nei giorni scorsi Forgione, ex Presidente della Commissione antimafia ha annunciato querela. “Leggo sulla stampa – ha detto Forgione – che Montante ha fatto riferimento alla mia persona. A differenza di altri politici siciliani non l’ho mai frequentato. Tranne l’incontro da lui richiestomi e al quale ho partecipato da solo, lo avrò incontrato non più di 4 o 5 volte e in occasioni istituzionali e pubbliche. Quanto dichiara a proposito di mie richieste è falso e privo di ogni fondamento”. Forgione ha anche detto di avere dato mandato ai legali di sporgere formale querela contro “le sue calunnie per tutelarmi in tutte le sedi competenti”. E ha concluso: “Quello che penso del signor Montante e del suo sistema l’ho scritto ampiamente nel mio libro ‘I Tragediatori’ sui falsi miti dell’antimafia nel 2016. Il resto lo stanno svelando i magistrati e le sentenze del tribunale di Caltanissetta”. Ma Montante ha replicato in aula: “Sono lieto che Francesco Forgione abbia annunciato querela nei miei confronti, così potrò difendermi mostrando i documenti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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