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Mafia: Montante ‘su Agenzia beni confiscati un interesse pazzesco, mi chiamavano i prefetti’ (2)

Di Redazione |

Poi, nel corso dell’interrogatorio, Montante ha detto: “Può immaginare cosa successe. Le parcelle erano milionarie…”. E sulla sua nomina nel direttivo dell’Agenzia dei beni confiscati dice: “Era stata annunciata da un procuratore di cui non ricordo il nome, prima dell’articolo che annunciava la mia indagine per concorso esterno”. Il 28 gennaio del 2015 vene ufficializzata la nomina e il 9 febbraio 2015 venne pubblicato l’articolo in cui si annunciava l’inchiesta a so carico. “Io mi sono sospeso subito”, chiarisce adesso. E spiega: “L’idea della mia nomina non nasce da confindustria”. Subito dopo l’annuncio su Repubblica dell’inchiesta di Caltanissetta lui scrisse una lettera in cui annunciava: “Per il profondo rispetto verso tutte le istituzioni, a partire da magistratura e forze dell’ordine, che oggi, alla luce delle notizie che ho appreso dalla stampa, seppure sconsigliato da tanti, ho deciso di autosospendermi dal consiglio direttivo dell’Agenzia”, si leggeva nella sua nota. “Ancora prima di accettare l’incarico, pensando di offrire il contributo della mia esperienza di imprenditore al fine di mettere a reddito i beni confiscati e farli diventare non più solo un costo per lo Stato ma una risorsa e una opportunità per comunità, cooperative, lavoratori e piccole imprese, ho fatto tutti i possibili passaggi istituzionali, consapevole della delicatezza del ruolo e dei contraccolpi che la mia visione di mercato avrebbe certamente suscitato”.

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