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Materiale informatico, ecco quanto spendono le città

Di Redazione |

Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell’ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell’ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla ‘A’, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C’.

A BOLOGNA RECORD SPESA, 523.399 EURO NEL 2020 – E’ Bologna il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita in spese per materiale informatico, raggiungendo nel 2020 la cifra record di 523.399,79 euro. Secondo e terzo posto in classifica spettano, rispettivamente, a Brescia, con 342.968,77 euro, e Trani, con 206.896,22. Seguono, con spesa compresa fra 100mila e i 200mila euro: Ancona (187.535,10), Genova (178.057,47), Reggio Emilia (161.805,27), Milano (150.172,34), Roma (141.394,40), Caserta (122.844,21), Bergamo (121.923,74), Ravenna (118.718,67), Messina (114.469,28).

PIACENZA CITTÀ CON SPESA PIÙ BASSA, 109 EURO NEL 2020 – E’ Piacenza il capoluogo di provincia più ‘parsimonioso’ in fatto di spese per materiale informatico, voce cui ha destinato nel 2020 solo 109,80 euro. A mantenere la spesa bassa per questa voce, al di sotto dei 1.000 euro, seguono nella classifica: Rieti (122,00), Udine (129,00), L’Aquila (232,68), Carbonia (309,11), Catanzaro (649,57), Nuoro (788,17), Catania (966,20) e Bari (980,63).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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