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Media: Mediobanca, nel 2020 fatturato radio tv Italia -6,6%, verso +8% nel 2021

Di Redazione |

Milano, 2 feb. Il giro d’affari del settore radiotelevisivo italiano ha proseguito il trend calante nel 2020, anno dei lockdown per il Covid, scendendo complessivamente a 8,1 miliardi di euro, in flessione del 6,6% rispetto al 2019. Il 2021, invece, dovrebbe essere un anno di recupero, con una crescita stimata dei ricavi complessivi dell’8% dei principali operatori, spinti dalla ripresa della pubblicità e dall’ulteriore accelerazione dei servizi streaming. E’ il quadro delinato dalla nuova edizione del Report Media & Entertainment dell’Area Studi Mediobanca, con l’analisi del settore a livello mondiale e italiano.

Nel 2020, secondo lo studio, il calo del fatturato ha investito tutti i comparti: la radio (-22,7% a 0,5 miliardi nel 2020), la Tv in chiaro (-7,2% a 4,4 miliardi) e la Tv a pagamento (-2,3% a 3,2 miliardi). Quest’ultima però con dinamiche opposte, con la Pay Tv tradizionale in calo (-8,5%) e gli abbonamenti streaming in crescita a doppia cifra (+42,5%), arrivando a rappresentare l’8,3% dei ricavi aggregati del settore. Sono in contrazione anche i ricavi da canone (-4,1%), con il numero degli abbonati al servizio pubblico sostanzialmente stabile sui livelli di fine 2018.

Gli otto principali operatori italiani del settore dei media e dell’intrattenimento, invece, hanno subito una contrazione dei ricavi dell’8,8% sul 2019, come effetto dei minori introiti pubblicitari (-13,5%) e della distribuzione di contenuti (-10,3%). Segno negativo, ma più contenuto, anche per i ricavi della Pay Tv (-2%). Dal punto di vista dell’occupazione nel 2020 si registra una diffusa diminuzione degli organici sia sul 2019 (-1,7%) sia rispetto al 2018 (-2,5%). Solo La7 e Sky incrementano i loro livelli occupazionali in entrambi i periodi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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