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Messina: whistleblower fa scoprire giro di corruzione, 7 arresti tra cui pubblici ufficiali (3)

Di Redazione |

La S.O.S. Strade, quale esecutore materiale delle opere di ripristino stradale, si serviva a sua volta di un’ulteriore società satellite, riconducibile ad uno degli imprenditori colpiti dal provvedimento restrittivo, con la quale era legata da un contratto di franchising. Questa società satellite, nell’ambito del medesimo disegno criminoso, traeva come ulteriore beneficio dal rapporto privilegiato che legava la S.O.S. Strade alla polizia locale del Comune di Letojanni, quello di ottenere anche l’affidamento diretto dei servizi di rimozione dei veicoli su strada per il Comune di Letojanni, senza gara pubblica o convenzione.

Le indagini “hanno permesso di accertare che il meccanismo di corruttela riguardava non solo gli interventi di ripristino delle strade comunali, ma anche di quelle provinciali, con il coinvolgimento nel medesimo sodalizio del responsabile della Polizia Metropolitana di Messina. Quest’ultimo, in qualità di pubblico ufficiale (Dirigente dell’Ufficio), si sarebbe adoperato per consentire alla SOS Strade di avere il monopolio nel servizio di ripristino delle sedi stradali nel territorio della città Metropolitana di Messina, contribuendo ad assegnare gli interventi per il ripristino delle strade alla società indagata –mediante chiamata diretta – attivandosi per ottenere in favore di tale società i dati e i documenti necessari per consentire il recupero del compenso per i vari interventi, nonché redigendo moduli d’intervento falsi per consentire la liquidazione dei costi d’intervento, in cambio di varie utilità, consistenti in piccole regalie (quali una macchinetta del caffè, un telefono cellulare e mobili per l’ufficio) e nella promessa dell’assunzione della figlia”.

Nel corso dell’operazione è stato eseguito, altresì, un decreto di perquisizione locale con contestuale informazione di garanzia nei confronti ulteriori 4 persone (tra cui il rappresentante legale protempore della società posta sotto sequestro), che risultano indagate in stato di libertà a vario titolo per i medesimi reati. Tra di loro figura l’amministratore di fatto di una società della provincia di Cosenza che avrebbe versato un assegno di oltre 2.000 euro sotto forma di sponsor per un convegno organizzato dalla società ELTA Service, finalizzato invece ad indurre gli esponenti della polizia locale di Letojanni a rendersi disponibili alla conclusione di accordi illeciti per la fornitura di dispositivi di controllo della velocità degli autoveicoli (autovelox).

Sono indagati in stato di libertà anche un dipendente del Comune di Santa Teresa di Riva e il figlio, in quanto il primo avrebbe rivelato al titolare della società indagata delle notizie riservate sulla gara in corso per la stipula della convenzione di ripristino e bonifica stradale presso il Comune di S. Teresa, in cambio dell’assunzione in nero del figlio per circa un anno. L’perazione, condotta alle prime luci dell’alba della mattinata, ha impegnato oltre 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, impiegati anche nelle province di Catania e Cosenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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