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Pnrr: Meritocrazia Italia, ‘puntare su reti d’impresa e accesso al credito’

Di Redazione |

Milano, 29 mar. Puntare sulle reti d’impresa e sull’accesso al credito nei bandi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. E’ quanto indica Meritocrazia Italia, associazione presieduta da Walter Mauriello. Per favorire un maggiore coinvolgimento delle pmi nel Pnrr “non si perda di vista che quasi il 95% delle imprese italiane può contare su meno di dieci addetti. Per questo, occorrerebbe incoraggiare fattivamente la nascita di reti di imprese, che nel mese di gennaio 2022, nonostante il grave periodo di crisi, hanno fatto registrare un incremento del numero di contratti registrati”, si sottolinea da Meritocrazia Italia.

Inoltre, sul tema dell’accesso al credito, “dal momento che in molti bandi rimangono dei requisiti di partecipazione improponibili per le micro e piccole imprese che, nei fatti, verrebbero escluse dai fondi del Pnrr (bilanci in attivo e compartecipazione economica), si sollecita un reale coinvolgimento nei contratti di rete anche degli istituti di credito. Per questa via, si potrebbe ottenere una miglior valutazione dei business plan contenuti nelle domande di finanziamento”. E, “una volta appurata la bontà del piano di investimenti, l’istituto di credito potrebbe più facilmente concedere credito alle imprese aggregate in rete, riducendo sensibilmente i propri rischi”, si sottolinea dall’associazione.

Da Meritocrazia Italia si ricorda che nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri dello scorso 2 febbraio, si è fatto il punto sulla situazione relativa al primo semestre 2022 degli obiettivi del Pnrr. Al termine del quale si sottolineava che “nell’ambito delle procedure di attuazione del Pnrr al 31 gennaio 2022 le amministrazioni titolari di interventi hanno emanato 113 tra bandi e avvisi per un importo complessivo di 27,86 di euro”. A oggi “risultano aperti 48 bandi per un ammontare di risorse pari a 23,17 miliardi di euro”.

L’Italia deve conseguire complessivamente 100 obiettivi per il Pnrr (83 milestone e 17 target), di cui 45 entro il 30 giugno 2022. Purtroppo, però, stando al monitoraggio dell’osservatorio sul Recovery Plan dell’Università Tor Vergata e della Fondazione Promo Pa, dei 45 obiettivi in scadenza a giugno ne sono stati raggiunti 3, quelli dei Ministeri delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, dell’Università e della ricerca e del Lavoro e delle politiche sociali.

“Senza considerare le riforme richieste, e a volersi soffermare soltanto sugli obiettivi che maggiormente possono interessare lo sviluppo delle pmi e dei territori, mancano all’appello le misure in capo al Ministero dello Sviluppo economico che riguardano importanti investimenti a supporto delle start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica e della competitività e resilienza delle filiere produttive. Mentre il Ministero del Turismo deve presentare la misura ‘Caput Mundi-Next Generation Eu per grandi eventi turistici’”, si spiega da Meritocrazia Italia.

“Questi dati, che preoccupano anche l’Europa, evidenziano l’assenza di una visione d’insieme delle diverse misure predisposte e, in molti casi, soprattutto nelle piccole istituzioni pubbliche, l’assenza di progettualità e l’impiego di strumenti ‘a domanda’. Non sfugge, infatti, che mancano progetti da parte delle imprese e degli enti locali, principalmente del Mezzogiorno, da presentarsi sul bando Mite sull’economia circolare (bando con scadenza a febbraio prorogato a marzo)”, si sottolinea.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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