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Psoriasi, online il corto ‘Spettri’ contro paure e stigma

Di Redazione |

La psoriasi, malattia che colpisce oltre 125 milioni di persone nel mondo, è molto più di ciò che si vede sulla pelle. Come spiega una nota, convivere con una malattia infiammatoria, cronica e così ‘visibile’ ha un pesante impatto sul benessere generale e psicologico, può generare auto-stigma, e può condizionare le principali decisioni che daranno forma al proprio futuro.

“La psoriasi, come altre malattie croniche autoimmuni, è una condizione molto seria ed è importante che tutti comprendano l’impatto globale che genera sulla vita delle persone nel corso del tempo – dichiara Irma Cordella, Public affairs director di AbbVie Italia – Ci impegniamo ogni giorno al fianco dei pazienti e della comunità scientifica con l’obiettivo comune di fornire le terapie più innovative e il miglior supporto possibile durante tutte le fasi della malattia, e siamo entusiasti di aver partecipato a questa iniziativa culturale di sensibilizzazione che può aiutare le persone con psoriasi a vincere le proprie paure per vivere una vita piena, autentica e originale”.

“L’importanza di vincere le proprie paure e trovare la strada per superare il profondo impatto psicologico e sociale della psoriasi è il messaggio che emerge con forza dal cortometraggio – sottolinea Valeria Corazza, presidente di Apiafco – Le persone con psoriasi debbono svolgere un ruolo centrale nella gestione della propria malattia. Con consapevolezza di sé e fiducia nello specialista (dermatologo) che con un atteggiamento olistico cura la persona e non la malattia e può aiutare a superare i nostri dubbi con un dialogo franco spiegandoci i nuovi progressi della ricerca scientifica. Solo così potremo guadagnarci una vita libera dal peso quotidiano della malattia”.

Come osserva Peserico, “la persona con psoriasi deve imparare a confidarsi con il medico sulla qualità della sua vita e sulle sue aspettative. Compito del dermatologo è andare oltre l’osservazione dei sintomi e imparare a comprendere la persona a 360 gradi, valutare cioè l’impatto cumulativo della psoriasi nel tempo. Un approccio che stiamo approfondendo negli ultimi anni e che necessita di strumenti di misurazione oggettivi. La buona notizia – aggiunge il dermatologo – è che oggi sono disponibili armi terapeutiche molto efficaci, come gli anticorpi monoclonali, che possono aiutare a raggiungere e mantenere una pelle completamente pulita in un’elevata percentuale di pazienti con risultati che si mantengono nel tempo.”

Per molte persone – prosegue la nota – la convinzione è che, senza la psoriasi, le loro vite avrebbero potuto prendere una strada diversa. Da questa considerazione è nato ‘Spettri’ – il secondo episodio, della campagna internazionale ‘Let me be clear’ promossa da AbbVie – che viene dopo il corto ‘Da Capo’ presentato nel 2020, diretto sempre daPaolo Santamaria, ex allievo della Scuola Nazionale di Cinema, e con gli attori Nicola Nocella, Maria Vittoria Casarotti Todeschini e Lisa Granuzza Di Vita, anche loro ex allievi di spicco del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Il corto racconta la malattia psoriasica partendo dal suo impatto globale, attraverso la metafora e il concetto delle ‘sliding doors’, del ‘come sarebbe stato se non fosse accaduto’. Non si parla direttamente della malattia – la psoriasi non viene citata nemmeno una volta – ma è concepito come una metafora creativa che intende trasmettere sensazioni ed emozioni simili a quelle legate alla psoriasi, attraverso la musica. Infatti, il leit motive di questo secondo episodio è l’Opera 70 numero 1 di Beethoven, anche conosciuta come ‘Il trio degli spettri’. Secondo la leggenda vi è un qualche legame con il Macbeth di Shakespeare e, come in Macbeth, ‘Spettri’ indaga i profondi dissidi che l’Io riesce a produrre sul vissuto del singolo individuo, andando a scavare tra desideri e paure.

“Spesso il conflitto più duro si combatte con gli spettri creati dal nostro io, tra il desiderio di vivere e la mancanza di sicurezza e fiducia in sé stessi – dichiara il regista Paolo Santamaria – Il corto si basa su questa metafora, ma pone l’accento sulla possibilità di un riscatto, attraverso un percorso prima di tutto interiore ma anche e forse soprattutto di dialogo e confronto con l’altro. ‘Spettri’ è un invito a non sentirsi mai sconfitti ricercando una strada per superare le proprie paure, uno spunto per rinascere, per brillare e sentirsi liberi di far emergere la propria voce.”

Proprio come suggerisce Cloe, alter ego della protagonista Giulia a quest’ultima, in uno dei punti di svolta del corto: “Tranquilla, sentiti libera. Improvvisiamo…”COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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