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Quirinale: Guzzetta, ‘metafora nonno emancipa Draghi da strategie verso il Colle e compromessi’

Di Redazione |

Roma, 23 dic. “I miei destini non contano, non ho aspirazioni. Sono un nonno al servizio delle istituzioni. Questo esecutivo ha conseguito grandi risultati, andrà avanti indipendentemente da chi ci sarà”, è la comunicazione chiave “di emancipazione che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lanciato rispetto alle strategie in atto verso il Colle. Il messaggio politico è chiaro: rifiutare l’immagine dell’uomo in cerca di gloria la cui ambizione potrebbe indurlo ad accettare compromessi pur di realizzarla”. Così all’Adnkronos il costituzionalista Giovanni Guzzetta, professore di Diritto pubblico all’Università Tor Vergata, commentando l’intervento di Draghi alla conferenza stampa di fine anno.

Guzzetta rimarca: “Sul proseguimento dell’azione dell’Esecutivo l’affermazione di Draghi mi sembra da leggere come reazione al teorema che paventa elezioni anticipate in caso di sua elezione al Colle. Draghi chiede di non attribuire al suo destino la responsabilità di ciò che accadrà all’Italia. In quest’ottica la sua valorizzazione del servizio è un modo simbolico per dire: sarebbe contraddittorio che dopo aver accettato di guidare il governo in un momento di emergenza e con un bilancio così positivo, mi si accusasse di volere affossare l’Italia per ambizioni personali”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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