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Quirinale: schede precompilate, fantasma, scomparse (2)

Di Redazione |

Nel maggio del 1992 l’episodio che portò all’installazione delle cabine ‘catafalco’ e alla procedura di chiama e di vidimazione delle schede tuttora in vigore. Accadde che nel quinto e sesto scrutinio risultarono, rispettivamente, tre e cinque schede in più rispetto ai votanti. Le votazioni, spiegò il presidente Oscar Luigi Scalfaro, non furono annullate applicando “il principio generale di resistenza” previsto dal Regolamento della Camera, in quanto aggiungendo o togliendo quei voti non sarebbe cambiato l’esito della votazione. Tuttavia da quel momento in poi per garantire “segretezza e libertà di voto” furono innovate le procedure, con la consegna ai grandi elettori delle schede timbrate e siglate e della matita e il voto espresso nella cabina.

Ma nel 2006, nella seduta che portò all’elezione di Giorgio Napolitano, dopo il secondo scrutinio risultò una scheda in meno rispetto ai votanti, in quanto, spiegò il presidente Fausto Bertinotti, “non tutte le schede consegnate sono state deposte nelle urne, in una delle quali è stato peraltro ritrovato un foglio bianco”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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