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Roma, Calenda a Raggi: “Città Ferrari a cui non entrano marce”

Di Redazione |

“Una Ferrari? L’unica che mi viene in mente è la 348 alla quale non entravano le marce e restava ferma nel piazzale”. Lo ha detto Carlo Calenda al primo confronto tra candidati sindaco della Capitale, promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia alla Casa dell’Architettura, rispondendo polemico alla prima cittadina di Roma che aveva definito la Capitale una Ferrari che ha rimesso in pista e che va fatta correre.

“La questione dei poteri non può diventare un alibi su rifiuti o autobus”, ha rimarcato Calenda. “Poi certo – ha continuato – sono necessari poteri speciali per le sfide speciali che la Capitale ha. E’ una questione culturale, Roma non è considerata Capitale da tanto tempo”.

“Il trasporto pubblico, con nemmeno un km di metropolitana progettato, la crisi dei rifiuti continua, la raccolta differenziata disastrosa, la manutenzione del verde da giungla urbana. Una città che dal punto di vista economico cresce meno del Paese che rappresenta” e che dal punto di vista dei servizi “è assente”, ha sottolineato il leader di Azione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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