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Saipem: gup, ‘parere Consob insuperabile e accuse non solide’ per Cartabia

Di Redazione |

Milano, 12 lug. Le valutazioni della Consob non sono superabili e le prospettive della riforma del ministro della Giustizia Marta Cartabia – in termini di “risparmio di risorse processuali” con il fine di scongiurare dibattimenti superflui – ‘impongono’ il proscioglimento perché “il fatto non sussiste” per l’ex ad di Saipem Stefano Cao e l’ex direttore finanziario Alberto Chiarini, accusati di false comunicazioni sociali, aggiotaggio e falso in prospetto su un profit warning (tra il 2015 e il 2016) e della stessa società indagata per la legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti. E’ quanto emerge nelle motivazioni del gup di Milano Lorenza Pasquinelli che lo scorso 12 aprile ha emesso il verdetto.

Per il giudice l’impianto probatorio dei pm di Milano Paolo Filippini e Cristian Barilli non è “sufficientemente solido da far prevedere la possibilità di una pronuncia di condanna all’esito del processo e che, in particolare, vi sia già agli atti un elemento ‘a discarico’ difficilmente superabile in sede dibattimentale, anche tenuto conto delle potenzialità del dibattimento di integrare le lacune probatorio e valutare diversamente gli elementi già emersi” si legge nelle 26 pagine di motivazioni.

L’indagine della Consob ha dato il via all’indagine su comportamenti ritenuti rilevanti sul piano amministrativo, ma non si può ritenere che ci sia necessariamente un problema penale, anzi “la stessa autorità deputata alla tutela del mercato” ha concluso “per la totale inidoneità delle pretese falsità ad indurre in errore i loro destinatari” così determinando “un ragionevole dubbio sulla sussistenza dell’elemento costitutivo dei reati”. Per il gup non essendo superabile le conclusioni “della massima autorità di riferimento del settore” non c’è altro d fare che procedere a dichiarare il “non luogo a procedere” nei confronti della società e dei sue indagati.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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