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Settore vaping penalizzato da una serie di rincari? Arcangelo Bove contro il legislatore

Di Redazione |

Le parole di Arcangelo Bove

Presidente di Unasweb e padre della rete Svapoweb, Bove ha messo in evidenza la situazione di ansia che ogni anno, con l’avvicinarsi della Legge di Bilancio, viene vissuta dagli imprenditori del suo settore. La voglia è di capire se il governo italiano lascerà le accise così come sono o se le aumenterà. Un cruccio che si ripete anno dopo anno, e che comincia a stancare gli operatori del settore. Una vera e propria spada di Damocle che grava sul capo dei lavoratori, e quindi anche delle loro famiglie: un mercato in balia di decisioni poco chiare.

Le accuse del mondo del vaping

Lo scorso anno, secondo l’imprenditore campano, il legislatore ha fatto molto male a introdurre i famigerati aumenti progressivi, il cui culmine è previsto per il 1° gennaio del 2023. Certo, alcuni segnali positivi sono comunque arrivati, e non sembrano essere di poco conto. Il primo riguarda la decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di prevedere dei tabelloni da esporre fuori dagli esercizi in modo che le attività del settore possano essere riconoscibili e distinguibili. Il secondo, invece, ha a che fare con la decisione del governo di congelare fino alla fine dell’anno gli effetti di ciò che era stato deciso a dicembre del 2020. Il decreto è giunto in estate ed è stato accolto con favore dagli addetti ai lavori, già colpiti positivamente dalla possibilità di mostrare un simbolo dello Stato nelle insegne.

Che cosa ci si aspetta per il futuro

Segnali incoraggianti, dunque, e la speranza è che si prosegua su questa scia, per un percorso che eviti di penalizzare il settore. Lo Stato ha lanciato dei segnali ben precisi, e a questo punto non avrebbe senso se si ritornasse indietro, annullando ciò che di buono è stato fatto nel corso di quest’anno. Si auspica un intervento da parte del legislatore che annulli i provvedimenti contenuti nel passato Bilancio e vada oltre. Così non fosse, gli operatori sarebbero alle prese con un rincaronotevole, ma quel che più farebbe male sarebbe la sensazione di istituzioni che si muovono senza alcuna pianificazione accurata di ciò che concerne il vaping, come se procedessero a caso.

Le proteste e il monito degli imprenditori del vaping

La sessione di lavori che sta per cominciare viene vista, ovviamente, con il massimo interesse da Bove e da tutti gli imprenditori del settore, che non hanno l’intenzione di assistere in silenzio a eventuali decisioni che dovessero andare contro i loro interessi né di essere considerati vittime sacrificali. Da più parti, infatti, si è avuta la percezione che il vaping sia stato considerato come una sorta di bancomat, una gallina dalle uova d’oro da spremere per versare soldi ad ambiti del tutto diversi. In questo momento, dedicato alla ripartenza rispetto a una crisi economica che si spera di essersi lasciati alle spalle, gli operatori della sigaretta elettronica sottolineano che le imprese non possono essere gravate da nuovi rincari, e in più pretendono fiducia e dignità.

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