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Siccità, Hydrodata: le soluzioni sono conoscenza dei flussi, gestione degli invasi, analisi dei fenomeni idrogeologici

Di Redazione |

3 agosto 2022. La situazione di grave siccità che interessa in questo periodo buona parte dell’Italia settentrionale trae origine principalmente dal forte deficit di precipitazioni rispetto alla media naturale manifestatosi fin dall’autunno 2021, che ha impedito la formazione, nel corso dell’inverno, di riserve nivali nei bacini alpini e ha comportato un notevole ridimensionamento della fase di morbida idrologica primaverile.

Su questo quadro di base, già di per sé molto critico, si sovrappongono altri fattori aggravanti dovuti, per quanto riguarda l’aspetto naturale dei fenomeni, alla concatenazione di tre anni consecutivi idrologicamente scarsi, con il conseguente progressivo esaurimento delle riserve idriche presenti nelle falde superficiali e in generale nei substrati naturali dei bacini imbriferi, e per quanto riguarda gli impatti antropici alla sottrazione di ingenti volumi idrici dal reticolo idrografico di pianura operata principalmente dai prelievi irrigui, peraltro anch’essi deficitari rispetto ai fabbisogni.

In questo contesto di estrema criticità, confrontabile in epoca recente solo con la siccità dell’estate 2003, Hydrodata individua alcuni settori di intervento:

>> Conoscenza in tempo reale dei deflussi sul reticolo piemontese. Hydrodata ha in carico da circa vent’anni la gestione idraulica della rete idrometrica regionale di ARPA Piemonte, costituita da oltre 100 stazioni sulle quali vengono periodicamente eseguiti i rilievi, le misure di portata e le verifiche di calibrazione necessarie per l’emissione del bollettino giornaliero delle portate defluenti nei corsi d’acqua pimontesi. In questa situazione di forte magra sono state attivate campagne di indagine integrative finalizzate alla calibrazione di dettaglio della rete sulle basse portate e al mantenimento della continuità dell’informazione anche nei casi in cui la strumentazione installata non è più in grado di fornire dati affidabili. Contestualmente sono in corso campagne di misura delle portate di interscambio tra i corsi d’acqua e le falde superficiali, per la valutazione delle dispersioni di portata o degli apporti di risorgenza negli alvei, la cui entità è di fondamentale importanza in regime di magra.

>> Supporto nella gestione degli invasi artificiali, con particolare riferimento alle operazioni di svaso e gestione dei sedimenti, le cui procedure vengono adattate rispetto alle modalità applicate in condizioni ordinarie, per mitigare gli impatti sugli ecosistemi già soggetti ai forti fattori di stress indotti dalle condizioni di magra estrema (ad es. riduzione delle portate rilasciate in fase di svaso, prolungamento dei tempi operativi di manovra, incremento della frequenza dei controlli qualitativi in alveo, riduzione delle soglie di concentrazione dei sedimenti per gli stati di attenzione e di allarme ecc.).

>> Analisi dei fenomeni idrologici in atto e supporto scientifico per la previsione dei deflussi. Per questo aspetto Hydrodata è impegnata in varie iniziative, oltre che sui bacini piemontesi anche in Alto Adige, con riferimento in particolare all’individuazione delle grandezze fisiche che maggiormente caratterizzano i regimi idrologici scarsi e alle relative modalità di rilevamento e/o simulazione modellistica per l’elaborazione di bilanci idrologici e di scenari di previsione a breve e lungo termine.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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