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Storici: è morto Jonathan Spence, studioso della Cina antica e moderna

Di Redazione |

New York, 27 dic. – Lo storico britannico naturalizzato statunitense Jonathan D. Spence, autorevole studioso della storia della Cina antica e moderna, è morto il giorno di Natale nella sua casa di West Haven, nel Connecticut (Usa), all’età di 85 anni per le complicazioni del morbo di Parkinson. La notizia della scomparsa è stata data oggi dalla moglie Annping Chin professoressa di storia cinese a Yale.

Spence ha insegnato alla Yale University dal 1965 al 2008, quando è diventato professore emerito. Ha vinto alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti accademici inglesi e americani, ha ricevuto otto lauree onorarie (tra cui quelle delle università di Hong Kong e Oxford) ed è stato presidente dell’American Historical Association. Era membro dell’American Philosophical Society e della British Academy.

Tra i suoi libri sono stati tradotti in italiano: “L’imperatore della Cina. Autoritratto di Kang-Hsi” (Adelphi, 1986); “Il palazzo della memoria di Matteo Ricci” (Adelphi, 1987); “L’enigma di Hu” (Adelphi, 1992); “Il secolo cinese. Una storia fotografica dalla Cina del XX secolo” (De Agostini, 1996); “Girotondo cinese” (Fazi Editore, 1997); “Il figlio cinese di Dio Condividi” (Mondadori, 1999); “La morte della donna Wang” (Adelphi, 2002); “Mao Zedong” (Fazi Editore, 2004); “Il libro del tradimento” (Adelphi, 2006).

In molti libri, soprattutto quelli editi da Adelphi, Spence ha fatto rivivere laconiche testimonianze abbandonate ai margini della storia ufficiale, soprattutto tra XV e XVIII secolo. Lo storico ha così resuscitato miracolosamente una società devastata da cataclismi e carestie, in cui un sistema feudale fondato su un complesso apparato vessatorio deve ogni giorno far fronte a razzie e ribellioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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