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Terrorismo: radicalizzazione e addestramento per attentati, indagini su 2 giovani, un arresto

Di Redazione |

Trento, 24 giu. I carabinieri del Ros, con il supporto del Comando provinciale Trento, del Gruppo di intervento speciale (Gis) e del Raggruppamento investigazioni scientifiche, hanno eseguito, il 15 giugno scorso, un provvedimento di fermo del pubblico ministero, emesso dalla procura della Repubblica di Trento, nei confronti di due giovani incensurati, un uomo e una donna, indagati per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, arruolamento ed addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale.

Il gip del Tribunale di Rovereto (Trento), il 18 giugno ha disposto la misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico, solo nei confronti dell’uomo. Misura che, secondo l’autorità giudiziaria, è legata alla necessità di garantire un percorso di deradicalizzazione dell’indagato, nel quale avrà un ruolo fondamentale la famiglia di origine, perfettamente integrata nel tessuto sociale italiano.

Dalle attività investigative è emerso che i due giovani, nati in Italia da famiglie di origini kosovare, inseriti nel contesto sociale, di lavoro e di studio, avrebbero intrapreso da tempo un percorso di radicalizzazione reso possibile ed efficace dalla propaganda jihadista sul web. Dalle indagini del Ros è emerso che gli indagati si sarebbero addestrati per compiere atti violenti e avrebbero progettato di compiere in Italia un attentato con ordigni esplosivi, in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico”. Secondo i piani criminosi, dopo aver commesso l’attentato, i due si sarebbero dovuti recare in Africa per unirsi alla stessa organizzazione terroristica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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