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Tumori: da prevenzione a equità cure, 60 esperti disegnano oncologia del futuro

Di Redazione |

Roma, 18 gen. (Adnkronos Salute)() – Ben 4 milioni gli screening oncologici rimandati fra il 2020 e il 2021; rinviati fra il 50 e l’80% degli interventi chirurgici anche in area oncologica e la nuova ondata legata alla variante Omicron ha indotto molte Asl, spesso su interi territori, a bloccare nuovamente le prestazioni programmabili. È da queste premesse che nasce il documento ‘Insieme per l’oncologia del futuro’, il piano presentato oggi da Cittadinanzattiva, con il supporto di Novartis, e realizzato grazie al contributo di circa 60 esperti di associazioni di pazienti, società scientifiche, mondo sanitario, accademico e istituzionale. A guidare il lavoro è stato anche il Piano europeo contro il cancro, costruito su quattro pilastri (prevenzione, diagnosi precoce, trattamento e qualità della vita) e il Piano nazionale di ripresa e resilienza che punta su innovazione, salute digitale, cure di prossimità, inclusione sociale, gestione della cronicità. “Abbiamo immaginato l’oncologia del futuro – spiega Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva – come una visione, un traguardo a cui tendere, in linea con il pensiero e gli impegni contenuti nel Piano europeo di lotta contro il cancro, e coerente con una idea di sanità pubblica collettiva, orientata a travalicare i confini nazionali, a fare dell’Europa un’Unione europea della salute, come promesso dalla presidente della Commissione europea. Allo stesso tempo – ha chiarito – le proposte contenute nel documento possono trovare spazio e modalità per concretizzarsi attraverso il nuovo Piano oncologico nazionale di prossima pubblicazione. Un Piano che ci auguriamo preveda azioni precise e risorse umane, economiche e tecnologiche adeguate a poterlo implementare su tutto il territorio nazionale”. “Nell’ottica di uno sforzo condiviso tra scienza e comunità – scrive il professor Walter Ricciardi nella introduzione al documento – il documento si propone, grazie al contributo di molteplici professionalità, competenze ed esperienze, di disegnare una strategia proattiva contro il cancro su misura per il nostro Paese e destinata ai principali tavoli dei decisori politici”. Numerose le proposte e le azioni nei quattro ambiti previsti anche dal Piano oncologico europeo: PREVENZIONE. Fra le proposte quelle di: redigere protocolli d’intesa tra i diversi ministeri per portare l’educazione e formazione sanitaria, nonché la prevenzione (screening e vaccini) più vicino alle persone, nelle scuole, sui luoghi di lavoro, nei centri di aggregazione sociale (centri anziani, circoli sportivi), nonché quelli ‘abitati’ da individui in condizioni svantaggiate (penitenziari); incentivare l’adesione alla vaccinazione e agli screening oncologici, puntando sulle Case della Comunità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), facilitando le modalità di prenotazione e chiamata attiva (strumenti digitali, app); facilitare il percorso di cura e la presa in carico del paziente. ACCESSO ED EQUITA’ CURE. In questo ambito, il documento propone, tra gli altri, cinque interventi prioritari: costituire entro il 2022 presso il ministero della Salute la Cabina di Regia sul Piano oncologico nazionale (Pon) per supportare, monitorare e valutare l’attuazione e l’efficacia dello stesso; accelerare l’utilizzo da parte delle Regioni del fondo assegnato per la realizzazione ovunque dei Registri tumori regionali; estendere modelli innovativi di distribuzione e somministrazione dei farmaci oncologici presso le diramazioni territoriali (Case della Comunità), farmacie di comunità o al domicilio del paziente; incrementare il numero minimo di ore dell’assistenza domiciliare e prevedere un adeguamento strutturale al domicilio del paziente (domotica); introdurre con legge nazionale la figura dello psiconcologo a sostegno sia dei pazienti sia dei professionisti sanitari. INNOVAZIONE. Aprire, sotto il controllo del ministero della Salute, un ‘Portale nazionale dell’innovazione’ che contenga l’elenco dei centri autorizzati a erogare trattamenti altamente specializzati e personalizzati, i volumi delle prestazioni di ogni centro oncologico, le modalità di arruolamento dei pazienti nelle sperimentazioni cliniche con particolare attenzione alla popolazione oncologica pediatrica, nonché i protocolli di ricerca e i processi di Hta; ammodernare il parco tecnologico utilizzando le risorse del Pnrr e permettere di investire nelle nuove tecniche diagnostiche assicurando standard minimi di qualità e sicurezza sia negli ospedali sia sul territorio. QUALITA’ DI VITA DEL PAZIENTE. Semplificare i percorsi di attivazione della domanda d’invalidità civile sin dal momento della diagnosi, facendo circolare sul territorio nazionale la buona pratica del ‘certificato oncologico introduttivo’; promuovere una Legge sul diritto all’oblio che permetta a tutti gli ex-pazienti oncologici di non dover più dichiarare che si è sofferto di un tumore al momento del reinserimento nel mercato del lavoro o quando si tenta di accedere a servizi finanziari (mutui e polizze assicurative).

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