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Ue: Finocchiaro, ‘bene Draghi su Difesa comune, ora superare sistema intergovernativo’

Di Redazione |

Roma, 28 mar “Tra i paesi dell’Unione, matura in queste settimane una più acuta consapevolezza di un destino comune. Una nuova necessità sollecita all’adozione di posizioni condivise tra i diversi Stati membri e di uno stretto coordinamento in materia di politica estera e di difesa, due dei capitoli sui quali più faticosamente si percorre da troppi anni la strada dell’Unione politica”. Lo ha detto Anna Finocchiaro, presidente di Italiadecide, intervenendo alla presentazione del volume “Una incredibile avventura. A trent’anni da Maastricht” che si svolge a palazzo Sant’Andrea a Roma e dove intervengono Giuliano Amato, presidente della Corte costituzionale, e Mario Monti, senatore a vita e presidente dell’università Bocconi.

“Sono certamente segnali positivi, frutto di una drammatica emergenza, ma non possiamo dimenticare che il cammino verso la compiuta integrazione non ammette scorciatoie e che uno stretto coordinamento non può sostituire una politica comune europea”, ha sottolineato.

“In questi giorni, l’aumento dei budget nazionali per le spese della Difesa di diversi paesi europei corrisponde a politiche suscitate e necessitate dalla crisi bellica in atto e da considerazioni di natura geopolitica, ma si radica sul presente, lasciando sullo sfondo l’ambizione di una politica di difesa comune”, ha spiegato Finocchiaro.

“È positivo che il Presidente Draghi abbia in questi giorni sottolineato la necessità invece di continuare a perseguire con convinzione questa ambizione. Allo stesso modo, è proprio la lettura dell’oggi e del ruolo e del peso dell’Europa negli equilibri geopolitici che torna a porre la questione del superamento del metodo intergovernativo, e, allo stesso tempo, quella del continuo impegno sul fronte della qualità della democrazia – che non tollera l’aggettivo “illiberale” -, nonché del rispetto dei valori fondanti dell’Unione”, ha detto Finocchiaro.

“Per altro verso, e su un altro campo, dovrebbe apparire chiaro oggi che non si può più consegnare alle giurisdizioni dei Paesi membri il compito di muovere le pedine sul terreno del primato del diritto europeo e della sua supremazia rispetto agli ordinamenti nazionali”, ha aggiunto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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