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Verona: Calenda, ‘coalizione composita ma Tommasi è quel che ci vuole per città’

Di Redazione |

Roma, 16 mag. “Damiano Tommasi è una persona che è stata impegnata nell’associazionismo da sempre e a mio avviso questo è quello di cui ha più bisogno la città. La prima cosa, prima di tutto quello che abbiamo sentito, che certamente è importante, è la ricostruzione del senso di comunità”. Così Carlo Calenda a Verona per la candidatura a sindaco di Damiano Tommasi.

“Verona è una grande città culturale che deve attrarre un tipo di turismo che non è quello che viene qua mezza giornata e se ne va, ma è quello che la conosce e la vive. Tutto questo impone, anche qui, una riflessione profonda su che tipo di città e che tipo di turismo si vuole. Noi appoggiamo politicamente Damiano perché Damiano ha iniziato a lavorare su quello che lui pensa essere un programma prima di essere candidato. Che è esattamente quello che ho fatto io a Roma. Io a Roma ho iniziato a lavorare, per tempo, sul cosa, e poi a un certo punto abbiamo detto ‘ok, ci sono le condizioni, si fa’”.

“Per questa ragione -aggiunge Calenda- non ho mai avuto esitazioni, c’è una coalizione composita, di cui il garante è Damiano, ma la verità è che noi siamo molto convinti di questa scelta. Se c’è una persona che di cui Verona ha bisogno, è una persona che oggi abbia anche… cioè, la dico in questo modo: un’anima comunitaria. Quest’anima comunitaria Damiano ce l’ha e l’ha esercitata nell’ambito della sua vita e si candida liberamente, non è obbligato, non lo deve fare per lavoro, lo fa perché ci crede. E questo è un altro aspetto che per noi di Azione è fondamentale. Quindi noi siamo qua per dire che noi Damiano lo sosterremo a spada tratta, io tornerò, prima delle elezioni e gli saremo vicini con grandissima convinzione”.

“Qui quello che ci vuole è qualcuno che cambi marcia e lo faccia con questo spirito, non gli eterni ritorni, perchè gli eterni ritorni non portano assolutamente a niente. per questo noi abbiamo accettato una coalizione più larga di quella che abbiamo accettato da altre parti. Il che è un messaggio anche di, come posso dire, veramente di grande fiducia. Potevamo scegliere sulla base del posizionamento politico nazionale un’altra cosa”.

“E lo facciamo perché con Damiano ci siamo sentiti tante volte e a me, il modo in cui affronta le cose, che è diametralmente opposto al mio, nel senso che è pacato, tranquillo eccetera eccetera, invece mi piace moltissimo. Lo trovo illuminante e penso che insomma, sia quello di cui c’è bisogno nella politica. Un’ultima cosa, io sono romanista quindi il problema per quanto mi concerne non si era proprio mai posto”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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