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**Pd: Letta si tiene fuori da caos M5S, in segreteria conferma ‘orizzonte è campo largo’** (2)
Malpezzi si riferisce a quel campo di forze che hanno lavorato insieme durante l’elezione del Colle: “Ricordo che le forze che potrebbero costituire questo campo -aggiunge Malpezzi- hanno lavorato molto bene insieme durante l’elezione del Presidente della Repubblica, mantenendo un fronte saldo e compatto”. Anche Italia Viva è stata tra questi e pure Forza Italia nella fase finale. E’ stato lo stesso Letta a riferire come la “svolta notturna” nelle interlocuzioni con gli azzurri (il giorno precedente alla elezione di Sergio Mattarella) sia stata determinante per sbloccare la situazione.
Intanto, l’uscita di Gori raccoglie favorevoli e contrari, dentro e fuori il Pd. C’è il senatore Andrea Marcucci: “Condivido l’analisi del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Il Pd deve puntare ad un’alleanza europeista e ambientalista con i riformisti aperta a Forza Italia. In questa prospettiva, dopo il ’23, il miglior presidente del consiglio sarebbe Mario Draghi, per completare il suo lavoro”. E poi Carlo Calenda che sulla ‘coalizione dei riformisti dice: “Lo sosteniamo da tempo. Ma ciò si determinerà solo se le forze riformiste avranno il coraggio di andarsi a riprendere il consenso sul territorio. La scelta di andare avanti con questa linea di governo deve essere fatta dai cittadini, abbandonando populismi e sovranismi”.
Mentre da sinistra, Nico Stumpo di Articolo Uno parla di un “campo largo che tenga dentro anche altre soggettività che al momento non sono al governo, come Verdi o Sinistra Italiana con i quali Enrico Letta dialoga. Ma non escludo anche altre forze geometricamente dette centriste, che dentro una coalizione hanno la necessità di trovare un luogo di costruzione comune”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA