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Pnrr: procura Milano scopre truffa da oltre 1 mln euro, 4 arresti

Di Redazione |

Milano, 8 giu. I finanzieri del Comando provinciale di Milano, in un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Milano Stefano Civardi, hanno eseguito 4 arresti – di cui tre in carcere e uno ai domiciliari, due persone hanno invece l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria -, per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e trasferimento fraudolento di valori. Una presunta frode che avrebbe coinvolto anche fondi del Pnrr. Tra i protagonisti dell’inchiesta c’é Nicolò Gasparri, arrestato e già coinvolto in una precedente inchiesta della procura di Milano su un’altra ipotesi di raggiro.

Oltre agli arresti è stato eseguito un sequestro del capitale sociale di una società che possiede un immobile del valore di 2,8 milioni di euro ed è in corso di esecuzione un ulteriore decreto di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza dal pm, riferito ai beni nella disponibilità di uno degli arrestati, “di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati”. Il provvedimento riguarda, in particolare, una villa a due piani di 700 metri quadri circondata da un ampio giardino di 5.000 metri quadrati all’interno di un residence di Casatenovo, in provincia di Lecco del valore di oltre due milioni di euro”. Nel mirino della Gdf è finito anche un complesso immobiliare, nel comune di Calco, che sarebbe riconducibile “a due soggetti gravati da numerosi precedenti per reati economico-finanziari di natura fraudolenta (bancarotta, frode fiscale, riciclaggio, abusivismo finanziario) e in contatto con soggetti appartenenti a consorterie di ‘ndrangheta”. Le indagini “hanno rivelato come il frequente ricorso, da parte degli indagati, a prestanome, veicoli societari fittizi ed articolati negozi giuridici fosse finalizzato a riciclare capitali illeciti provenienti da plurimi reati tributari e fallimentari e ad eludere le misure di prevenzione patrimoniale previste dalla normativa antimafia” si legge nella nota.

“Sono inoltre emerse ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, tramite Pnrr, a carico “di una delle società riconducibili agli indagati, che aveva richiesto una contribuzione pubblica erogata da Simest, del valore di oltre un milione di euro, per la metà circa già incassato, in relazione ad attività di internazionalizzazione nei contesti geografici dell’Ucraina, della Russia e dell’Albania, che sarebbero risultate fittizie”. Sono attualmente in corso perquisizioni nelle province di Milano, Torino, La Spezia, Monza e Brianza, Napoli e Lecce che vedono impiegate anche unità cinofile del Corpo per la ricerca di denaro contante.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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