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Salute: appello Milano respinge ricorso Philips, ‘ripari dispositivi pericolosi

Di Redazione |

Milano, 27 apr. I giudici della corte d’Appello di Milano – sciogliendo la riserva decisa nell’udienza del 26 aprile scorso – hanno respinto l’istanza di sospensione del provvedimento, contro cui aveva fatto ricorso Philips e Respironics Deutschland, con cui il tribunale di Milano aveva accolto il ricorso presentato dall’Associazione apnoici italiani e Adusbef. Lo scorso 30 marzo i giudici della XIV sezione civile specializzata in materia d’impresa, aveva condannato i due gruppi a riparare o sostituire – entro il prossimo 30 aprile – alcuni dispositivi per le apnee notturne ritenuti pericolosi per i pazienti e aveva stabilito una penale di 20mila euro per ogni giorno di ritardo.

Nell’istanza di reclamo si contesta “l’inammisibilità e improcedibilità dell’azione per l’inesistenza di comportamenti omissivi o commissivi illeciti idonei ad arrecare un pregiudizio”, e che il tribunale non avrebbe tenuto conto “che per completare le azioni correttive di sicurezza è necessario il coinvolgimento di una pluralità di soggetti, fra i quali anche gli utilizzatori finali, su cui le reclamanti non avrebbero alcun potere di intervento”. Per la corte, invece, non sussistono ragioni per sospendere l’inibitoria e la penale e richiama l’invito, “rivolto anche dal Ministero della Salute, ad adoperarsi per la sostituzione con dispositivi prodotti da altre imprese, per rilevare che possono essere individuate forme alternative di attuazione che garantiscano il risultato”.

Nel giugno del 2021, la multinazionale olandese aveva allertato le autorità competenti sul pericolo legato ad alcuni dispositivi medici per la respirazione, il cui utilizzo avrebbe comportato rischi per la salute dei pazienti che soffrono di disturbi del sonno e di patologie delle vie respiratorie”. Philips aveva rassicurato di risolvere il problema – mediante richiamo, sostituzione o riparazione dei dispositivi coinvolti – entro dicembre del 2022. Così non è stato e ora deve completare l’azione correttiva entro il termine del 30 aprile 2023, per garantire “la salute e la sicurezza” a chi utilizza i dispositivi medici. Il tribunale ha anche stabilisce una penale di 20.000 euro “per ogni giorno di ritardo nell’ottemperanza dell’ordine impartito a decorrere dalla scadenza del termine assegnato per il completamento del piano”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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