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Scuola: Cida a Bianchi, ‘rafforzare filiera tecnico professionale per rilanciare il Paese’

Di Redazione |

Roma, 26 ago. (Labitalia) – “Cida concorda sulla necessità di rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca, come stabilito dal Governo nell’ambito della Missione 4 Istruzione e Ricerca del Pnrr”. Lo ha dichiarato la vicepresidente Cida Licia Cianfriglia in occasione del Tavolo di lavoro insediato oggi al ministero dell’Istruzione sui temi della riforma degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema degli Istituti Tecnici e Professionali. “Il futuro del nostro Paese sono i giovani, ai quali abbiamo il dovere di fornire opportunità di formazione qualificata e soddisfacenti possibilità di accesso al mondo del lavoro. L’elevata occupabilità dei percorsi Its, con percentuali di inserimento dell’ordine dell’83 % a un anno dal diploma – il 92% dei quali in un’area coerente col percorso di studi – insieme alle difficoltà di reclutamento di personale qualificato lamentate dal 33% delle imprese, elimina ogni incertezza sull’opportunità di investire su un deciso ampliamento dell’offerta di percorsi Its sul territorio. Naturalmente sarà necessario seguire con attenzione gli investimenti evitandone la dispersione e lo spreco”, ha proseguito Cianfriglia. “L’imperativo è quello di diffondere la cultura scientifico-tecnologica e di creare figure professionali sempre aggiornate ai cambiamenti che le nuove tecnologie determinano sull’organizzazione e sull’espletamento delle diverse forme di lavoro. Le future Its Academy, come si vanno configurando nell’ambito della proposta di legge in discussione al Parlamento, grazie alla sinergia tra il mondo produttivo e i suoi manager, l’università e la scuola dovranno essere luogo di formazione iniziale sia di competenze hard che soft contrastando efficacemente la disoccupazione giovanile”, ha affermato Cianfriglia. Sul fronte della scuola, poi, “ben venga un ridisegno che adegui i curricoli tecnico-professionali aggiornandone i contenuti e aumentando in modo strutturale le ore di laboratorio, di orientamento e di stage presso le aziende, creando le condizioni per potersi avvalere delle competenze sempre aggiornate di professionisti e manager”, ha detto Cianfriglia convinta della necessità “di potenziare l’esperienza dei licei quadriennali, per accelerare la transizione scuola-lavoro che vede i nostri giovani accumulare progressivamente uno svantaggio rispetto ai loro coetanei di altri Paesi: quando a 33 anni in media un giovane italiano raggiunge un lavoro regolare, un suo coetaneo inglese ha già circa dieci anni di esperienza lavorativa e un capitale umano nettamente superiore”. “Per realizzare tutto questo, serve disporre di personale docente adeguatamente selezionato e formato sui temi emergenti e sulle metodologie didattiche innovative, capace di integrare tecnologie e didattica”, ha detto Cianfriglia. “Senza un’azione decisa sulla formazione e gestione del personale della scuola, con un reclutamento svincolato dal fallimentare sistema delle graduatorie, una selezione e una valutazione delle prestazioni sulla base di competenze disciplinari e di attitudini professionali, qualunque riforma rischia fortemente, come già in passato, di rimanere sulla carta ed è un errore che non possiamo più permetterci”, ha concluso Cianfriglia.

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