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Ucraina: Della Longa (portavoce Ifrc), ‘tre hub logistici al confine e carte prepagate per aiutare’
Roma, 9 mar. “Stiamo mettendo in piedi tre hub logistici nei paesi confinanti con l’Ucraina. Dovrebbero essercene uno senz’altro in Polonia, probabilmente uno in Ungheria ed un altro in Romania. Serviranno a supportare le nostre operazioni sul terreno, passaggio degli aiuti sanitari e cibo”. Ne parla con l’Adnkronos da Ginevra il portavoce della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc) Tommaso Della Longa che in proiezione futura “visto che la situazione non sembra migliorare” preannuncia: “una delle idee che stiamo mettendo in campo è sostenere gli ucraini con distribuzione cash di denaro attraverso carte pre-pagate, che è il nuovo modo di intervenire in emergenza umanitaria, già testato con i profughi siriani in Turchia”.
Come funziona? “Si stanziano somme su carte prepagate – risponde – E’ un modo più veloce ed efficiente per aiutare, che tra l’altro rispetta la dignità della persona. Noi non vogliamo distruggere la parte umana”. Le carte saranno destinate ai profughi o alla popolazione in Ucraina? “Ancora non si sa. Stiamo facendo un ‘assessment’ sul terreno, per capire quali sono le categorie più vulnerabili. Ed anche l’ammontare dello stanziamento è da verificare con i donatori”. Altri finanziamenti? “Ci siamo appellati ai governi chiedendo 100 mln di franchi svizzeri per aiutare 2mln di persone in uscita dal paese a tutto tondo: dal punto di vista psicologico, sociale e di beni di prima necessita dove ci sono gli scontri, e per il ricongiungimento familiare”.
“Ma per il momento siamo impegnati sul terreno supportando le attività croce rossa Ucraina e dei paesi confinanti; in campo abbiamo delegati tecnici, esperti di salute, di diplomazia, di aiuti umanitari – precisa il Portavoce – Stiamo cooperando per i convogli umanitari, alcuni dei quali sono già arrivati con beni di prima necessità di emergenza, dunque trauma kit di soccorso per ferite, ustioni ecc. Il tema sostanziale è la logistica della catena del cibo e dell’assistenza sanitaria, che spesso ha difficoltà ad arrivare a destinazione per la precarietà dei corridoi umanitari. Piuttosto vorrei dire a chi è impegnato in iniziative di volontariato autonome – conclude – che non ha senso portare la pasta al confine. Meglio affidarsi alle raccolte delle organizzazioni deputate a questo lavoro come la Croce rossa”.
(di Roberta Lanzara)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA