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Ucraina: Fonseca bloccato a Kiev, ‘prego che non cadano altre bombe, giorno peggiore mia vita’
Roma, 24 feb. “Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito”. Lo ha spiegato Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma, bloccato a Kiev con la famiglia a causa della guerra scoppiata nella notte in Ucraina al Jornal de Noticias. “Avevo un volo in programma per oggi, ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti e lo spazio aereo è stato chiuso”, racconta l’allenatore, che è sposato con una ucraina e ha allenato lo Shakhtar Donetsk. Fonseca descrive una città dominata dal caos: “Al momento, puoi lasciare Kiev solo via terra e tutti stanno cercando di scappare a Leopoli, una città vicino alla Polonia. Le strade sono completamente ferme, perché è impossibile spostarsi con così molte macchine. Le code sono enormi. E poi non c’è più benzina. Non ci resta che pregare che non cada una bomba accanto a noi. Sinceramente non so come uscirò da qui”, ha raccontato l’allenatore bloccato in un hotel nella città di Kiev, dove si trova l’intera squadra dello Shakhtar Donetsk.
Nel cielo della capitale ucraina, descrive, “ci sono diversi aerei militari” in continue manovre e la paura è, quindi, permanente. “Questo è il giorno peggiore della mia vita”, riassume, spiegando che, in questo momento, i civili stanno combattendo per la sopravvivenza: “Ci sono file enormi nei supermercati, la gente compra di tutto. Non è rimasto molto”. L’allenatore portoghese doveva partire oggi alle 10:00, ma è rimasto bloccato a Kiev. “Ora è il momento di aspettare ed essere fortunati”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA