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**Ucraina: stop and go su risoluzione, ci si aggiorna alle 14

Di Redazione |

Roma, 21 giu. Stop and go continui, mediazione senza fine sulla risoluzione per le comunicazioni del premier Mario Draghi in un confronto maggioranza-governo che va avanti da ieri ma che ancora non ha prodotto un testo condiviso. E ormai il tempo a disposizione è agli sgoccioli. La riunione è stata sospesa fino alle 14 e lì dovrà essere raggiunto un punto di caduta visto che alle 15 il premier Draghi è atteso in aula al Senato.

Lasciando la riunione il leghista Stefano Candiani parla di accordo sostanzialmente raggiunto. “Aspettiamo la risposta del governo” sulla proposta della maggioranza. Il capogruppo grillino Davide Crippa la mette diversamente: “I lavori sono ancora in corso”, dice ai cronisti. Intanto, a quanto si appende, nelle ore di discussione della mattinata sarebbe stato superato il nodo del riferimento al decreto Ucraina. In sostanza M5S e Leu chiedevano che il governo venisse in Parlamento alla vigilia di ogni vertice internazionale e per eventuali nuovi invii di armi di fatto superando quanto stabilito dal dl Ucraina votato dalla Camera all’inizio del conflitto e nel quale era stato stabilito che l’esecutivo riferisse in aula ogni tre mesi e che autorizza il governo a intraprendere iniziative in merito alla guerra in Ucraina – da quelle umanitarie all’invio di armi – fino al 31 dicembre.

M5S e Leu , durante la riunione, avrebbero accettato il riferimento al dl Ucraina e al fatto che ci si muova dentro il perimetro di quel testo. Il Pd, – che ieri aveva cercato con Alessandro Alfieri, capogruppo in Esteri e fedelissimo del ministro Lorenzo Guerini, una mediazione – oggi si è schierato con il governo sul riferimento al dl Ucraina. “Ci sarà assolutamente il riferimento al decreto Ucraina nella risoluzione. Ci muoviamo in quel solco dove sono previste una serie di modalità di coinvolgimento dei ministri competenti nell’evoluzione della situazione in Ucraina e le misure di sostegno al popolo ucraino”, ha detto Alfieri. Ora però il confronto si sarebbe spostato sulle modalità di coinvolgimento del Parlamento sull’invio di armi: il governo è perchè sulle armi si riferisca al Copasir, mentre M5S e Leu chiedono invece che sulle armi si riferisca in aula.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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