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Agrigento, 18 Comuni dovranno restituire i soldi alla Regione

Di Gioacchino Schicchi |

Agrigento – Democrazia Partecipata per il 2016, 18 comuni della provincia di Agrigento dovranno restituire del tutto o in parte le somme concesse dalla Regione.

A deciderlo è stato il dirigente generale del Dipartimento delle Autonomie Locali, che nei giorni scorsi ha stabilito a quali municipi verrà ritirato il finanziamento fornito attraverso una riduzione del versamento dell’Irpef. Questo applicando semplicemente la norma che ha creato la “Democrazia partecipata”, la quale prevede che le somme vadano spese “con forme di democrazia partecipata, strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune”. Altrimenti, prosegue la norma, è prevista “la restituzione nell’esercizio finanziario successivo delle somme non utilizzate secondo tali modalità”. Un fatto che avviene annualmente anche su base regionale: sono infatti moltissimi i comuni che nell’Isola non si fanno carico di spendere le risorse, che pure rappresentano una piccolissima “boccata d’ossigeno” per gli asfittici bilanci comunali.

L’elenco, dicevamo, per la provincia di Agrigento è abbastanza lungo. Partiamo dai centri che hanno comunque fatto il possibile per spendere i soldi e che quindi dovranno far partire verso Palermo solo quanto rimasto non impegnato. Nell’elenco redatto dalla Regione troviamo Aragona, che restituirà poco più di mille euro (avendo speso 13.500 euro a fronte di 14.500 euro stanziate); Camastra, che dovrà restituire 4.796 euro a fronte di 14.796 euro stanziati; Canicattì dovrà inviare alla Regione 280 euro (erano disponibili 20.280 euro); Joppolo Giancaxio che dovrà rimborsare 130 euro (spesi 4.809 euro a fronte di 4.939 euro); Lampedusa e Linosa che dovrà restituire 2.574 euro (spesi 25.502 euro a fronte di 28.077 euro); Montallegro rimborserà 590,94 euro (spesi 11.351 euro a fronte di 11.942 euro); Realmonte restituirà 25,85 euro (stanziati 15.679, spesi 15.654); Ribera dovrà restituire 4.330 euro (stanziati 15.152 euro, 10.822 euro spesi) e Santa Elisabetta 302 euro (stanziati 15.138 euro, spesi 14.835 euro). La più virtuosa tra queste città è Calamonaci che ha speso 8.637 euro a fronte di 8.637,6 euro stanziate e dovrà quindi restituire ben 60 centesimi.

Stando ai dati della Regione ci sono poi 9 Comuni che non hanno attivato le forme di democrazia partecipata e quindi dovranno rispedire indietro l’intera somma ricevuta: Bivona, (18.910 euro); Comitini (5.705,21 euro); Montevago (11.311,89 euro), Naro (13.357 euro); Porto Empedocle (15.813 euro); Racalmuto (10.823 euro); San Biagio Platani (11.910 euro); Sant’Angelo Muxaro (9.852 euro) e Villafranca Sicula (6.441 euro).

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