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Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, parte il conto alla rovescia: ecco i primi progetti di gennaio

Subito dieci progetti che si rifanno agli elementi del filosofo Empedocle: acqua, terra, aria e fuoco

Lorenzo Rosso

21 Novembre 2024, 16:13

Aerial shot of Temple of Concordia in Valley of the Temples, Agrigento, Sicily, Italy

Il countdown in piazza Marconi, proiettato dall’Amministrazione comunale sotto l’orologio della stazione centrale, avverte che siamo a poche settimane dal 2025, anno in cui la Città dei templi sarà Capitale italiana della Cultura. L’attesa è grande anche perché il prossimo mese di gennaio dovrebbero partire i primi progetti inseriti nel dossier presentato al ministero dei Beni Culturali e che è valso il titolo di Città Capitale. Progetti per i quali gli organizzatori, in primis il direttore generale della Fondazione per Agrigento capitale, sono al lavoro da tempo; propositi basilari per far arrivare ad Agrigento gli auspicati due milioni di visitatori.

Si parte a gennaio

A gennaio, secondo il cronoprogramma inserito nel dossier, dovrebbero partire dieci progetti, alcuni dei quali a livello internazionale. Sono quattro le sezioni su cui verte il programma, che si rifanno agli elementi del filosofo Empedocle: acqua, terra, aria e fuoco.
In particolare dovrebbe prendere l’avvio il progetto “Avenir” che è forse il più importante visto il tema del dossier “Il sé, l’altro e la natura” che punta soprattutto sull’accoglienza. Il progetto “Avenir” dell’associazione Perou, un catamarano lungo 67 metri e largo 22 e 50 «è uno strumento pionieristico – si legge nel dossier – la prima nave europea progettata per il salvataggio in alto mare, una piazza mediterranea, un luogo di vita collettiva dove si afferma la fraternità e si sperimenta il multilinguismo». Avenir propone quindi, dalle coste di Lampedusa, di inscrivere i grandi gesti di solidarietà relativi al salvataggio in mare dei migranti, al patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Sempre a gennaio dovrebbe partire il progetto del “Giardino della pace” creato dall’associazione francese Art&Jardin che sviluppa progetti artistici e paesaggistici in spazi pubblici su scala internazionale. «Il progetto – è scritto nel dossier – prevede la realizzazione, attraverso una open call internazionale per selezionare urbanisti e garden designer, di un Giardino della pace a Ribera presso il colle dove sorgono le suggestive rovine del castello di Poggio Diana». E il giorno dell’inaugurazione è pure prevista una processione da Caltabellotta, città della pace, fino a Ribera.
“Archeologia pubblica” è il titolo del terzo progetto che parte a gennaio, relativo al «completamento delle attività realizzate tra il 2019 e il 2022 in Sicilia e in Tunisia; attività di formazione, ricerca e creazione d’impresa nel settore dell’archeologia pubblica che sono state coordinate dall’Ecua il consorzio universitario di Agrigento in partenariato con Unipa, Parco Archeologico e le seguenti istituzioni tunisine: Institute National du Patrimonine, Agence de Mise en Valeur du Patrimoine e de Promotion Culturelle e Institut Superieur des Mètiers du Patrimoine de Tunis».
Per quanto riguarda i progetti “Aria” a gennaio è prevista la creazione di due videogiochi legati alla città: «Il primo si propone di riscoprire la storia e i luoghi di Agrigento – c’è scritto a pagina 26 del dossier – mentre il secondo, “Akragas” è un videogioco di genere strategico/RTS nel quale il giocatore dovrà ricostruire l’antica Akragas e ingaggiare famose battaglie».
Di particolare importanza poi, e per la durata dell’intero anno 2025, sarà il progetto dell’”Info point diffuso” che dovrebbe essere collocato al piano terra del palazzo dei Filippini «con l’obiettivo di unire in un patto di comunità tutte le strutture ricettive, bar, pub, ristoranti, artigiani, imprenditori, studenti, operatori culturali in modo che gli operatori stessi diventino i narratori di bellezza di un info point diffuso».
Altro progetto è “La Valle dei templi e l’accoglienza” che propone il completamento del progetto di accessibilità, valorizzazione e comunicazione per il Parco Archeologico e il museo Pietro Griffo cui farà seguito l’“European Lab for Human Relationship” «uno spazio di incontro tra l’accademia, le istituzioni, l’arte e la politica per riflettere sulle relazioni tra gli esseri umani come abitanti del pianeta terra coordinato da Sabine Gimbrère, direttrice dell’Ufficio Internazionale della Città di Amsterdam».
Infine nei progetti “Fuoco”, a gennaio prenderà il via il Centro Internazionale per la drammaturgia applicata allo spazio «di prossima realizzazione a Palermo – si legge - per la direzione di Andrea Cusumano che è un corso rivolto a giovani attori, scenografi, artisti visivi, registi e performers che abbiano voglia di esplorare il potenziale drammaturgico dello spazio e la capacità narrativa… il centro intende spostare le parti delle attività legate alla sperimentazione territoriale ad Agrigento per l’anno 2025».
“Arte&Fede Green Tour” è invece il progetto che prevede percorsi organizzati tra le ricchezze della Diocesi di Agrigento che si snodano tra arte e archeologia, «un circuito che prevede la fruizione e la valorizzazione dei più importanti edifici e monumenti ecclesiastici nel centro storico della città».
Ultimo progetto di gennaio, ma per questo non meno importante, sarà “Suite Empedocle” organizzato dal Conservatorio Arturo Toscanini di Ribera: «un progetto in quattro tempi per Solisti e Metropole Orchestra ispirato ai quattro elementi di Empedocle, da svolgersi presso la Valle dei templi».