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Agrigento, parcheggi ai privati, Camilleri: “Si rischia di ipotecare il futuro della città”

Secondo il project manager, decisioni non ponderate da parte del Comune potrebbero annullare anni di programmazione, eludendo di fatto le direttive del Pums

Di Redazione |

La concessione a un privato della gestione dei parcheggi, in centro città e a San Leone, così come previsto dall’amministrazione comunale, rischia di compromettere per vent’anni il futuro della mobilità ad Agrigento. A sostenerlo è Vincenzo Camilleri, project manager e già consulente del Comune, esperto in materia di programmazione e finanza agevolata, che ha seguito tutte le fasi di progettazione e di approvazione del Pums (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile).«Il sistema dei parcheggi ad Agrigento – afferma – è un tassello indispensabile per la mobilità in città e può affrancarci dall’attuale uso eccessivo delle auto. Ma l’amministrazione comunale sta rischiando di annullare per sempre anni di programmazione, eludendo di fatto le direttive del Pums. Il sistema dei parcheggi approvato con il Pum è legato ad un’idea di città nuova, con piazze, vie e slarghi più adeguati alle esigenze della circolazione dei pedoni, con la graduale diminuzione dell’uso delle auto, una riduzione delle emissioni nocive alla salute e la riqualificazione degli spazi urbani».Camilleri ricorda che il Prg e il Pum hanno previsto, ad esempio, l’eliminazione dei parcheggi di piazza Vittorio Emanuele, di piazza Aldo Moro e Largo Taglialavoro e di parte del Viale della Vittoria: «Ma – prosegue – per far questo è necessario almeno completare il pluripiano di piazzale Rosselli, 605 posti auto, e le strutture dei due parcheggi di via Gioeni, 300-400 posti. Realizzare questi parcheggi e quelli previsti fuori dal Centro cittadino consentirebbe di liberare più di un migliaio di posti auto lungo le nostre strade e soprattutto pedonalizzare tutta la zona che va dal palazzo delle Poste Italiane alla chiesa di San Pietro, fino al Viale della Vittoria».

Per Camilleri, inoltre, la carenza del Pef tra i documenti forniti dal proponente concessionario non consente affatto di valutare il rapporto costi-benefici nell’interesse della collettività né individuare il punto di equilibrio che giustifica la convenienza dell’operazione.«La convenzione – dice – è troppo vincolante per il Comune anche nei tempi, il programma è poco elastico e manca la visione della città futura. Gli stalli di sosta a pagamento occupano praticamente quasi tutti i posti disponibili nel centro storico e nelle aree del centro storico allargato che comprende viale della Vittoria, via Giovanni XXIII e dintorni. Lo stesso a San Leone. Insomma, nessuna alternativa. Ciò determina uno squilibrio tra chi può permettersi di pagare le tariffe e chi no».In effetti le tariffe stabilite sono di euro 1,20 per ogni ora, fino a 5-8 euro al giorno.«Saranno occupati dal privato quasi tutti i posti auto disponibili. Questa proposta – sostiene – non si può approvare. Impedisce la mobilità sostenibile, non allontana le auto dal centro storico e non libera le piazze e le vie del centro. È una proposta che ignora le finalità del parcheggio di interscambio (ex Saiseb), non prevede la realizzazione di aree di sosta esterne, come alla Stazione Bassa, collegabile con la futura metropolitana di superficie, e non tiene conto del destino dei parcheggi pluripiano. Invece congela, stabilizza e mantiene lo stato attuale dei parcheggi per vent’anni, mette a pagamento tutti i parcheggi possibili e ipoteca il futuro, impedendo che invece si possano realizzare i parcheggi esterni. I prossimi sindaci non potranno cambiare nulla da qui al 2045. Un’ipoteca troppo alta e un errore irreversibile. La proposta andrebbe valutata in modo più approfondito nell’interesse della città».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA