Ancora un passo avanti verso l’azzeramento delle liste di attesa per le prestazioni clinico – diagnostico – terapeutiche: i medici specialisti saranno a disposizione dei pazienti anche nelle ore serali, il sabato e nelle giornate festive. Dopo il “filo diretto” con gli utenti, utile a confermare, o meno, gli appuntamenti già fissati con gli specialisti così da evitare “vuoti” nell’espletamento delle visite, l’Asp punta a implementare giorni e orari dedicati alle sedute e lo fa con un avviso rivolto ai medici specialisti ambulatoriali interni, rifacendosi «al tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali del 12 ottobre scorso – si legge nell’atto – e agli esiti del Comitato consultivo zonale della Specialistica ambulatoriale interna del 19 ottobre scorso» durante i quali, d’accordo con i rappresentati dei sindacati, il direttore sanitario dell’Asp, Emanuele Cassarà, ha concordato la remunerazione di 60 euro l’ora. Il tutto rimanendo fedeli alla check list per la verifica delle linee di intervento contenute nel Piano regionale di governo delle liste d’attesa e continuando a perseguire il fine ultimo dell’abbattimento delle liste d’attesa tramite la programmazione di attività aggiuntiva da farsi oltre l’orario di servizio e nelle ore di chiusura dell’attività ordinaria dei poliambulatori.I medici, dunque, saranno chiamati a svolgere la loro attività nelle ore serali, il sabato e nelle giornate festive. Fasce orarie e giornate che, per motivi organizzativi, vanno preventivamente concordate con i responsabili dei poliambulatori. Sarà la stessa Azienda a contattare gli utenti e programmarne le visite mentre gli specialisti potranno scegliere se effettuare le sedute in sedi diverse da quelle in cui ordinariamente operano. L’ultima parola, adesso, resta ai medici che possono, ma solo fino al 14 novembre, inviare la propria dichiarazione di disponibilità e aderire alla programmazione di recupero dei tempi di attesa. Lo svolgimento in orari diversi dall’attività ordinaria dei poliambulatori, si somma alle convenzioni stipulate con le strutture private accreditate alle quali ci si potrà rivolgere per sottoporsi a visita, fermo restando invariate le condizioni di pagamento del ticket al privato convenzionato.L’intera organizzazione volta all’abbattimento delle liste d’attesa, rimane centrata su un punto fermo: no ai tempi morti sia nell’attività dei medici, sia nell’utilizzo delle apparecchiature diagnostiche che, in questa fase, incrementeranno il numero di sedute con i pazienti.