Agrigento, serve una svolta green per fare decollare il turismo una volta e per tutto

Di Gaetano Ravana' / 04 Luglio 2022

"Dopo due anni riparte alla grande il turismo italiano, nel solo giugno 9
milioni di arrivi. Una vera e propria invasione da parte di turisti
francesi, americani, tedeschi, britannici e spagnoli. In Sicilia è boom di
presenze. E Agrigento? La situazione lascia a desiderare malgrado le tante
presenze".
Lo dice il segretario generale della Uil agrigentina, Gero Acquisto.
"Nella quarta città siciliana – continua Acquisto – il turismo rispetto
agli ultimi due anni è in forte ascesa, si registrano 66 mila presenze
nella Valle dei Templi nei soli primi 6 mesi con un incremento quindi del
10% rispetto al 2015, annata già record per il parco archeologico. Ma oltre
alla Valle dei Templi cosa ha da visitare un turista? Sicuramente la
risposta non è diretta e spontanea poiché vi sono ben pochi tour e/o
escursioni organizzati e ben pubblicizzati. Quindi il problema agrigentino
non è il turismo di per sé ma il turismo duraturo, i turisti in 2/3 giorni
vanno via".
Il Segretario della Uil di Agrigento, Gero Acquisto, a tal proposito
sottolinea come la situazione pian piano stia migliorando in provincia ma
c’è ancora molto da fare: “Bisognerebbe, come già accaduto in altri
contesti ben più disastrati, dare nuova luce ai posti nascosti della nostra
provincia oltre alla riqualificazione del centro storico che non è per
niente pubblicizzato e valorizzato. Il nostro territorio è pieno di luoghi
incantevoli ricchi di storia, tradizioni, spiagge e riserve, alcuni sono
dei piccoli posti “tesoro” abbandonati. Da Licata a Palma di Montechiaro
oltre che spiagge e mare incontaminato si registra la possibilità per
imbarcazioni da diporto di trovare un adeguato ormeggio che potrebbe essere
ulteriormente potenziato. La costa occidentale da Porto Empedocle fino ad
arrivare a Sciacca e Menfi presenta strutture ricettive di qualità, che
guardano anche a presenze di livello superiore, punto di forza mare e
spiagge libere, artigianato, buona cucina e movida notturna. Il grosso
problema della provincia continua ad essere nella viabilità nei trasporti e
servizi. Collegamenti con aeroporti e tratte ferroviarie al limite
dell’indecoroso, i servizi di trasporto locale registrano poche corse e
orari approssimativi, anche le indicazioni stradali in particolare dei
luoghi da poter visitare lasciano parecchio a desiderare. Tutte queste
disfunzioni, sommate ad una programmazione degli eventi curata poco o per
niente, continuano a relegare la provincia a ultima ruota del carro
rispetto ad altre realtà con meno attrazioni ma più funzionali e
organizzate. Dovremmo dare impulso alla micro-mobilità elettrica, ormai le
città sono invase dallo sharing di monopattini,bici,scooter e auto
elettriche. Il 2022 ci impone di stare al passo coi tempi così da
permettere al turista di organizzare più tappe nell’agrigentino".

Pubblicato da:
Gaetano Ravana
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