rivendicazioni sindacali
Agrigento, sit-in dei lavoratori Enel davanti alla Prefettura
"Lo sciopero - dicono i sindacati - è un atto di responsabilità di fronte al depauperamento del servizio elettrico nazionale"
I lavoratori elettrici dell’Enel oggi hanno incrociano le braccia in tutta Italia per denunciare la direzione che sta prendendo l’azienda. “Lo sciopero – si legge in una nota sindacale – non è una rivendicazione salariale, ma un atto di responsabilità di fronte al depauperamento del servizio elettrico nazionale. Il nuovo management sembra concentrato unicamente sul profitto, trascurando le conseguenze di scelte che stanno distruggendo la dimensione industriale e le competenze elettriche dell’impresa. Enel, in quanto protagonista della transizione energetica e digitale del nostro Paese, dovrebbe invece investire sugli asset e sulle persone per cogliere le sfide future. La drastica razionalizzazione degli investimenti e la contrazione dei costi, in corso, hanno e avranno ripercussioni negative sulla qualità e sicurezza del servizio elettrico, oltre che sull’occupazione. I lavoratori Enelchiedono un intervento del Governo e del Parlamento per rimettere al centro il futuro elettrico del Paese, il sistema produttivo dei territori e la qualità della vita dei cittadini. Le Istituzioni hanno il dovere di assumersi le proprie responsabilità e di ascoltare le preoccupazioni di chi, con dedizione e abnegazione, ha sempre garantito il funzionamento del servizio elettrico nazionale”. A sostegno delle motivazioni dello sciopero, stamattina si è tenuto un sit-in dei lavoratori organizzato da Cgil, Cils e Uil davanti alla Prefettura di Agrigento.