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Aica, i 320 dipendenti dell’azienda idrica di Agrigento ancora senza stipendio

La nuova azienda consortile che deve gestire il servizio idrico in provincia di Agrigento è alle prese con problemi di carattere economico. I lavoratori non hanno riscosso agosto e quasi sicuramente non prenderanno nemmeno settembre

Di Giuseppe Recca |

Sullo sfondo del grande sforzo che si sta facendo per permettere alla nuova Azienda Idrica Comuni Agrigentini di cominciare a camminare con i propri piedi, c'è un'emergenza sociale di cui non si può non tenere conto e che incrocia la continuità e la qualità di un servizio che deve assolutamente migliorare.

Stiamo parlando dei 320 lavoratori ex Girgenti Acque che non hanno ancora riscosso lo stipendio di agosto e che quasi certamente non riscuoteranno nemmeno quello di settembre. E' vero che all'atto dell'avvio della nuova gestione il Cda di Aica ha chiarito ai sindacati che gli stipendi sarebbero stati pagati non appena arrivavano gli incassi delle prime bollette dei consumi, è vero che molti dei lavoratori attuali sono stati assunti a suo tempo da una struttura che era privata e che adesso beneficeranno, senza procedure concorsuali, del loro passaggio in una struttura pubblica, ma è anche vero che molti di loro stanno vivendo momenti di gravissimo disagio economico che richiede tanto rispetto umano. 

«La gran parte di noi vivono con un solo stipendio – ci dice uno dei dipendenti Aica – abbiamo affrontato questa nuova fase con grande spirito di sacrificio, sapevamo delle difficoltà che avrebbe avuto l'azienda nella sua fase iniziale, abbiamo agito con spirito di solidarietà. Ci era stato detto che con l'incasso delle bollette di agosto entro la fine di settembre avrebbero pagato lo stipendio, che sarebbero arrivati i soldi della Regione. Ma qui la situazione si sta complicando. Dei 3 milioni di incasso di cui si parlava non c'è traccia, mentre i Comuni non approvano la delibera per il piano di rientro del prestito regionale. Siamo ancora qui, in prima linea a garantire il servizio, ma molti di noi non riescono nemmeno a comprare i libri scolastici ai figli. Non so fino a quando potremo continuare in questo stato». 

Il dramma sociale dei lavoratori, è chiaro, non è estraneo ai vertici Aica, pressati anche dall'incombenza della prima corposa fattura del servizio elettrico che bisogna saldare. Il neo direttore generale Fiorella Scalia nella giornata di giovedì ha voluto incontrare alcuni lavoratori e nel riconoscere le loro difficoltà attuali li ha invitati ad avere ancora qualche giorno di pazienza, mentre i sindacati che nei giorni scorsi avevano timidamente richiamato l'Aica, ora sentono forte il richiamo dei loro iscritti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA